Sono pesanti le accuse dalle quali, in Tribunale, a Marsala, devono difendersi due anziane suore. I reati loro contestati in concorso sono maltrattamenti e abbandono di persona incapace.
Alla sbarra, davanti al giudice monocratico Vito Marcello Saladino, sono Giuseppa Paci e Calogera Carlino, entrambe di 79 anni, originarie di Canicattì e residenti a Vittoria.
La prima è sul banco degli imputati in qualità di responsabile della casa di riposo “Rina di Benedetto Accardi” di Campobello di Mazara, mentre la seconda come incaricata della cura di una novantenne (F.C.) che, secondo l’accusa, nonostante le gravi patologie di cui soffriva, sarebbe stata abbandonata a se stessa. Qualche tempo dopo, l’anziana morì. E per questo, inizialmente, l’accusa formulata era stata quella di omicidio colposo. Successivamente, però, il pubblico ministero Antonella Trainito modificò il capo d’imputazione in maltrattamenti e abbandono di incapace. La novantenne fu affidata dai familiari alla casa di riposo gestita dalle suore il 18 dicembre 2011. Ma la casa di riposo non si sarebbe rivelata una buona soluzione. La novantenne, non deambulante, era costretta a letto e secondo l’accusa le due suore “omettevano di adottare gli interventi necessari a prevenire la formazione delle piaghe da decubito e a curare le stesse una volta formatesi (quali l’utilizzo di velli naturali o sintetici o materassi antidecubito, il cambiamento di posizione ogni 2/3 ore, una corretta alimentazione, la cura dell’igiene personale della donna), favorendo la formazione di numerose lesioni… , nonché di garantire adeguato personale medico e paramedico idoneo a curarle, in particolare in una piaga profonda all’anca destra e in una vicina all’inguine, veniva applicata della carta igienica a modo di tampone, peggiorando così il già grave stato di salute di C.F.”.