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16/03/2019 08:09:00

Mafia, operazione “Anno Zero”: ammesse nuove accuse per quattro imputati

 La difesa ha tentato di opporsi all’ingresso di carte con nuove accuse, ma il gup di Palermo Cristina Lo Bue, dopo una camera di consiglio, ha ammesso ha ammesso le richieste dei pubblici ministeri della Dda nel procedimento che vede alla sbarra degli imputati i 29 presunti mafiosi e fiancheggiatori coinvolti nell’operazione “Annozero” (19 aprile 2018).

Le nuove accuse (due estorsioni e un danneggiamento) vengono contestate al presunto nuovo “reggente” della famiglia mafiosa di Mazara, Dario Messina, al petrosileno Marco Buffa, uno dei pochi a essere tornato in libertà (è difeso da Luisa Calamia), e ai campobellesi Filippo Dell’Aquila e Raffaele Urso. Ai primi due si contesta un’estorsione al Bar Fiocca di Marsala.

Ad alcuni, inoltre, si addebita un’altra estorsione (in danno di un certo Pitti) e l’incendio di un camion. Venerdì prossimo, intanto, dovrebbero essere avanzate alcune richieste di processo con rito abbreviato. Per gli altri, il gup deciderà sulla richiesta di rinvio a giudizio davanti il Tribunale di Marsala. Nella precedente udienza, il gup aveva ammesso come parti civili Sicindustria, Antiracket Trapani (avv. Giuseppe Novara), Centro “Pio la Torre”, “La verità vive” di Marsala (avv. Peppe Gandolfo), Codici Sicilia (avv. Giovanni Crimi), Antiracket Alcamo, Comune Castelvetrano e l’ex consigliere comunale del Pd Pasquale Calamia, che tra il 2008 e il 2013 subì alcune intimidazioni. Imputati sono anche i principali “colonnelli” di Messina Denaro, tra i quali due dei quattro cognati: Rosario Allegra e Gaspare Como. Nel blitz emerse l’interesse del clan nel settore delle scommesse, attraverso la gestione di numerosi punti gioco, oltre ai reati di estorsione e danneggiamenti. Tra gli imputati, oltre a Messina, Buffa, Urso, Dell’Aquila, Allegra e Como, anche Nicola Accardo, ritenuto il capomafia di Partanna, i castelvetranesi Giuseppe Tilotta, Calogero Guarino, Leonardo Milazzo, Giuseppe Paolo Bongiorno, Vittorio Signorello, e Antonino Triolo, i campobellesi Vincenzo La Cascia, Vito Bono, Mario Tripoli, Angelo Greco e Andrea Valenti, i mazaresi Giovanni Mattarella e Bruno Giacalone, mentre di concorso esterno è accusato il castelvetranese Carlo Cattaneo, imprenditore nel settore scommesse on line. Anche Tripoli e Cattaneo hanno, da tempo, lasciato il carcere (a fine maggio 2018, il secondo fu posto ai domiciliari). Tra gli avvocati difensori, oltre a Luisa Calamia, anche Vito Cimiotta, legale di Dario Messina e Bruno Giacalone, Giuseppe Pantaleo, Enzo Salvo, Walter Marino e Gianni Caracci.