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18/03/2019 22:03:00

Offese l'ex Sindaco di Castelvetrano su Facebook. Adesso imprenditore chiede scusa

 Il 25 dicembre 2016, sulla pagina Facebook di Felice Errante, allora sindaco di Castelvetrano il signor  Rosario Barresi commentando gli auguri di Natale formulati dal primo cittadino alla cittadinanza, si lasciava andare in considerazioni diffamatorie, addebitando al sindaco la colpa di non avere ottenuto il pagamento di un credito vantato dalla sua azienda nei confronti del Comune.

A seguito di presentazione di querela-denuncia il signor Barresi veniva, dapprima prima indagato, poi imputato per diffamazione.

Lo scorso 14 marzo si è celebrata innanzi il Tribunale di Marsala la prima udienza del processo a carico di Barresi, che vedeva Errante come parte offesa.

I legali di entrambe le parti hanno interposto i loro buoni uffici e Felice Errante a seguito delle scuse e del pentimento manifestato da Barresi ha ritenuto di rimettere la querela.

Barresi dichiara: “Preciso di non avere avuto alcuna intenzione di diffamare l’Avv. Errante al quale vanno le mie scuse personali e che ringrazio per aver ritirato le accuse nei miei confronti. Ho agito d'istinto e sotto la pressione dei problemi economici causati dai ritardi di oltre 6 mesi nei pagamenti dell’amministrazione che hanno prodotto enormi difficoltà alla mia società ed in particolare ai nostri dipendenti in coincidenza delle festività natalizie “

Queste le parole di Felice Errante: “Nonostante ritengo che la giustizia italiana, specie quella penale, debba occuparsi d’altro, sono stato costretto a ricorrereall’unico strumento possibile messo a disposizione di un cittadino per tutelare la propria onorabilità e per ripristinare la verità storica dei fatti. Ogni santo giorno un commentare di turno, a volte qualificato, ritiene di sfogare le sue frustrazioni sul web attribuendo a terzi ogni responsabilità possibile. Mentre nel ruolo di sindaco questo era assolutamente comprensibile, oggi, nonostante non abbia più responsabilità di governo e non faccia più politica attiva, è assolutamente inaccettabile. Internet è diventato il luogo in cui si diffama magari usando un profilo falso, si attribuiscono responsabilità senza conoscere i fatti, si celebrano processi con articoli e commenti, per lo più, deliranti, sconclusionati ed offensivi. Per il caso Barresi non aveva alcun senso che venisse celebrato un processo vero”.