"Ritengo la sentenza ingiusta e certamente farò appello", sono queste le parole dell'ex senatore del Partito Democratico Nino Papania, che annuncia così la sua difesa e l'appello alla sentenza del Tribunale di Trapani che lo ha condannato ad un anno per voto di scambio.
I fatti risalgono al 2012 e sono relativi alle elezioni amministrative del Comune di Alcamo. Secondo i giudici, l’ex parlamentare avrebbe chiesto voti in cambio di soldi e posti di lavoro. Il tribunale ha condannato anche gli altri imputati del processo, riconosciuti responsabili della compravendita di voti: otto mesi per Leonardo Vicari, Giovanni Renda, Leonardo e Giuseppe De Blasi, rispettivamente padre e figlio.
Per Papania, invece, c'è stata l'assoluzione per un altro capo d’imputazione: aver offerto derrate alimentari in cambio del voto.