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20/03/2019 09:43:00

Marijuana nel capannone a Campobello, chiesta condanna per Mario Tripoli

  Richieste di condanna per un campobellese e due castelvetranesi processati con rito abbreviato con l’accusa di detenzione a fini di spaccio di sostanza stupefacente. I

n totale, il pm Maria Melia ha invocato 13 anni di carcere. Alla sbarra, davanti al gup di Marsala Annalisa Amato, sono il campobellese Mario Tripoli, 46 anni, già arrestato (e poi scarcerato) nell’operazione antimafia “Annozero”, e i fratelli castelvetranesi Francesco e Salvatore Catalanotto, di 46 e 29 anni. Per i primi due, il pm ha chiesto 4 anni e mezzo, per il terzo 4 anni. Il procedimento penale è scaturito dalla scoperta, ad opera dei carabinieri della stazione di Campobello, nel marzo 2017, di circa 8 chili di marijuana all’interno di un vecchio capannone in uso a Mario Tripoli (immobile di proprietà dello zio). La droga era sottoterra. Trovato lo stupefacente, il Norm dei carabinieri di Mazara avviò indagini per scoprire chi l’aveva nascosto. E dalle intercettazioni effettuate, ma anche da pedinamenti e dall’esame di filmati di impianti di videosorveglianza, gli investigatori trassero la convinzione che era opera di Tripoli e dei fratelli Catalanotto. “La ricostruzione dei rumori ambientali e dei dialoghi intercettati – spiegarono, lo scorso anno, i carabinieri - hanno consentito di stabilire come i tre fossero ricorsi all’utilizzo di un escavatore per occultare la marijuana nel sottosuolo”. Ieri, però, l’avvocato difensore Giuseppe Pantaleo ha sostenuto che “le intercettazioni non consentono di arrivare all’individuazione dei tre accusati” e pertanto ha invocato l’assoluzione. Per questa vicenda, lo scorso novembre, Mario Tripoli fu posto ai domiciliari, mentre per i fratelli Catalanotto obbligo di dimora e di presentazione quotidiana alla pg.