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21/03/2019 11:10:00

Caso Montante, Alfonso Cicero:"Gli conveniva la mia azione antimafia"

 «A Montante conveniva la mia azione antimafia, ero io che facevo le denunce»: così Alfonso Cicero parte civile e principale accusatore nel processo al Sistema Montante, in un passaggio della lunga deposizione davanti al gup del tribunale di Caltanissetta Graziella Luparello. «Io ci credevo veramente», ha detto l'ex presidente dell'Irsap.

Il presidente gli ha chiesto di chiarire due punti; il trasferimento del colonnello della Guardia di Finanza Gianfranco Ardizzone dalla Dia di Reggio Calabria a Caltanissetta, secondo l'accusa su raccomandazione di Antonello Montante; i rapporti di lavoro tra la moglie di Marco De Angelis, il poliziotto che faceva l'accesso abusivo allo Sdi, e lo stesso Cicero, del quale era segretaria nello staff dell'Irsap. Un esame a tutto tondo, gli avvocati della difesa non si sono risparmiati, da Giuseppe Dacquì, avvocato del colonnello Ardizzone, a Carlo Taormina, che difende Montante.

Cicero è stato sentito come testimone. La prima parte dell'udienza è stata dedicata allo status con il quale lo stesso Cicero sarebbe stato sentito. Pare gli sia arrivato un avviso di proroga delle indagini per diffamazione. «Ritengo che Cicero conservi la veste di testimone», ha detto il gip Luparello, con l'avallo del pm Maurizio Bonaccorso, spiegando che la vicenda riguarda una denuncia che ha fatto l'ex direttore dell'Asi Salvatore Iacuzzo che si è sentito diffamato dalle dichiarazioni che Cicero fece in audizione alla commessione Antimafia.

«Linda Vancheri era il braccio destro di Montante», ha detto Cicero. È stata lei a nominare Cicero all'assessorato regionale all'Economia ed allora Taormina ha incalzato: «Montante era d'accordo sulla sua nomina?». È emerso un rapporto di alti e bassi dalle parole di Cicero, secondo il quale Montante a volte lo osteggiava e quando gli conveniva lo assecondava. Ha traballato il geometra nisseno sulla mancanza di titoli rispetto a tutte le nomine che ha avuto, argomento che ha toccato Dacqui. Le parole sono state analizzate con dovizia di particolari fino a prendere un'intercettazione e farla sentire due volte in aula. L'argomento: il trasferimento di Ardizzone. Cicero ha raccontato come Ardizzone fosse grato a Montante per il suo interessamento. Pare ci siano tre versioni di questa storia. In una prima dichiarazione spontanea Cicero non disse nulla su questo rapporto, in una seconda dinnanzi al pm Stefano Luciani disse «mi fece intendere», nell'udienza di ieri Cicero ha ribadito che Ardizzone glielo disse chiaramente.

Capitolo a parte quello che riguarda la moglie di De Angelis, Rosalia Sanfilippo, componente dello staff di presidenza. Secondo l'accusa la signora ebbe dei vantaggi dal ruolo.

L'avvocato di Marco De Angelis, Monica Genovese, controinterrogherà Cicero su questo argomento nella prossima udienza fissata per lunedì 1 aprile. È stata rigettata la richiesta di perizia psichiatrica su Montante presentata dai difensori. E' in grado di intendere è volere perché ha firmato atti: questa la motivazione del rigetto del giudice.