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22/03/2019 04:15:00

Aggressione e diffamazione a due vigili urbani. Assolto in appello Enrico Rizzi

Enrico Rizzi, animalista trapanese, è stato assolto in appello dall'accusa di aggressione e diffamazione ai danni di due vigili urbani di Erice. 

I fatti risalgono al lontano 2013. Enrico Rizzi, Capo Segreteria del Partito Animalista Europeo, chiese l'intervento della Polizia Municipale per un cane detenuto in pessime condizioni in C.da Pegno. Sul posto arrivò l'allora Vice Comandante Salvatore Pirro e l'Ispettore Carlo Oddo. Gli Ufficiali di Polizia non condividevano il pensiero dell'animalista ed iniziò una forte discussione, terminata con Enrico Rizzi al pronto soccorso ed una prognosi di oltre 20 giorni.

I due appartenenti al Comando della Polizia Municipale denunciarono Rizzi per diversi reati ed iniziò un processo innanzi al Tribunale di Trapani; anche se alcune ipotesi di reato furono immediatamente archiviate, altre portano appunto Rizzi in giudizio.

A luglio del 2017 lo stesso Tribunale di Trapani, nella persona del Dott. Piero Grillo, emise sentenza in danno allo stesso Rizzi, condannandolo alla pena di mesi otto di reclusione in quanto riconosciuto colpevole dei reati di minaccia e violenza "psicologica" a Pubblico Ufficiale e di diffamazione aggravata. Oltre alla pena detentiva, Rizzi veniva condannato al risarcimento dei danni patrimoniali e morali subiti dai due operatori della Polizia Locale e dall’Ente Comunale, con il pagamento di una provvisionale pari ad € 3.000,00 per ciascuno nei confronti del Comune di Erice, dell’Ispettore Pirro e dell’Ispettore Oddo, oltre agli ulteriori danni da valutarsi davanti Giudice civile.

Rizzi che dal primo momento respinse ogni singola accusa, decise con il proprio legale Avv. Donatella Buscaino, di presentare ricorso innanzi alla Corte d'Appello di Palermo.

I Giudici della stessa Corte hanno condiviso pienamente il ricorso dello stesso legale. Rizzi è stato assolto da tutte le accuse.

In particolare, relativamente ai reati di minacce e violenza a pubblico ufficiale perchè "il fatto non sussiste" ed in merito alla diffamazione aggravata perchè "il fatto non costituisce reato".