Una dozzina degli imputati del procedimento di mafia “Annozero” (33 in tutto) hanno scelto, davanti al gup di Palermo Cristina Lo Bue, di essere giudicati con il rito abbreviato. Per loro, il processo inizierà il 18 aprile nell’aula bunker del carcere “Pagliarelli”.
A scegliere l’abbreviato sono stati Nicola Accardo, presunto capomafia di Partanna, il suo conterraneo Antonino Triolo, i castelvetranesi Giuseppe Paolo Bongiorno, Calogero Guarino, Leonardo Milazzo, e Giuseppe Rizzuto, il mazarese Angelo Greco e i campobellesi Filippo Dell’Aquila, Vincenzo La Cascia, Mario Tripoli, Raffaele Urso, detto “Cinuzzo”, e Andrea Valenti.
È stata, invece, stralciata la posizione del petrosileno Marco Buffa, 46 anni, presunto appartenente alla “famiglia” mafiosa di Mazara. Buffa, difeso dall’avvocato Luisa Calamia, è uno dei pochi ad essere tornato in libertà e sceglierà il rito (abbreviato o ordinario) il prossimo 5 aprile.
Lo stesso giorno, il gup Lo Bue sarà chiamato a decidere sulle richieste di rinvio a giudizio avanzate dalla Dda per tutti gli altri. Ventidue furono i provvedimenti di fermo emessi nell’operazione “Annozero”.
Tra questi, uno anche per il superlatitante Matteo Messina Denaro, la cui posizione, però, è già stata stralciata dal gup in quanto “irreperibile”. Tra coloro per i quali è stato chiesto il giudizio, anche due cognati del boss latitante, Gaspare Como e Rosario Allegra, nonché una serie di presunti affiliati alle famiglie mafiose di Castelvetrano, Mazara, Campobello e Partanna.
E cioè, tra gli altri, i mazaresi Dario Messina, nuovo presunto “reggente”, Giovanni Mattarella, genero del defunto boss Vito Gondola, e Bruno Giacalone, il campobellese Vito Bono e il castelvetranese Vittorio Signorello. Dall’accusa di concorso esterno, invece, si deve difendere il castelvetranese Carlo Cattaneo, operante del settore delle sale giochi e scommesse on line. Tra gli avvocati difensori, oltre a Luisa Calamia, anche Vito Cimiotta, Gianni Caracci, Giuseppe Pantaleo e Walter Marino. Parti civili sono Sicindustria, Antiracket Trapani (avv. Giuseppe Novara), Centro “Pio la Torre”, l'immancabile (nonostante le critiche e le inchieste giornalistiche) “La verità vive” di Marsala (avv. Peppe Gandolfo), Codici Sicilia (avv. Giovanni Crimi), Antiracket Alcamo, Comune Castelvetrano e Pasquale Calamia. Quest’ultimo ex consigliere comunale del Pd a Castelvetrano, che tra il 2008 e il 2013 subì alcune intimidazioni.