E’ stato avviato, davanti il Tribunale di Marsala, il processo a otto delle 16 persone coinvolte, tra arrestati e denunciati, nell’operazione antimafia “Pionica” del 12 marzo 2018.
A scegliere il rito ordinario (a rinviarli a giudizio è stato il gup di Palermo Filippo Lo Presti) sono stati il presunto capomafia di Salemi, Michele Gucciardi, 65 anni, al quale, lo scorso anno, l’ordinanza di custodia cautelare fu notificata dai carabinieri in carcere (è stato condannato a 17 anni, in primo grado, nel processo “Ermes”), il presunto capomafia di Vita, Salvatore Crimi, di 60 anni, anche lui in carcere, la moglie Anna Maria Crocetta Asaro, di 47, e il figlio Leonardo “Nanà” Crimi, di 24, entrambi a piede libero e accusati di intestazione fittizia di beni, Gaspare Salvatore Gucciardi, di 56, anche lui di Vita, Ciro Gino Ficarotta, di 67, il figlio Leonardo Ficarotta, di 38, e Paolo Vivirito, di 39, tutti di San Giuseppe Jato (e attualmente ai domiciliari). L’operazione “Pionica” prende il nome di una contrada di Santa Ninfa dove c’è un’azienda di 60 ettari appartenuta ai Salvo di Salemi comprata a un’asta giudiziaria e poi rivenduta a prezzo maggiorato. Proprietaria dell’azienda agricola era Giuseppa Salvo, discendente dei cugini Salvo di Salemi e parte civile nel processo.