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31/03/2019 10:00:00

Blutec, torna in libertà il presidente Roberto Ginatta

Ritorna a piede libero Roberto Ginatta. Il tribunale del Riesame di Palermo ha annullato la misura degli arresti domiciliari che erano stati disposti nei confronti del presidente di Blutec. I giudici del Riesame hanno anche riconosciuto l'incompetenza territoriale della Procura di Termini Imerese sollevata dai difensori dello Studio Grande Stevens, in favore della Procura di Torino. Quindi gli atti dell'inchiesta che riguardano la posizione di Ginatta potrebbero essere trasferiti in Piemontre, salvo che l'ufficio guidato dal procuratore Ambrogio Cartosio faccia ricorso in Cassazione e gli «ermellini» ribaltino la decisione del Riesame. Mentre sull'amministratore delegato Cosimo Di Cursi continua a indagare la Procura di Termini.

Gli avvocati Michele Briamonte per Blutec e Nicola Menardo e Stefania Nubile per Ginatta, in una nota, «prendono atto con favore della decisione del Tribunale di Palermo, che mette in luce le criticità delle iniziative precedentemente assunte nei confronti degli amministratori di Blutec, e confermano che Ginatta è pronto a difendere con forza, avanti all'autorità giudiziaria competente, la legittimità dell'operato della società sul progetto di riqualificazione di Termini Imerese, auspicando che i rilevanti sforzi sino ad oggi profusi per il rilancio del sito e dell'occupazione non siano vanificati dalle vicende occorse nelle ultime settimane».

Ginatta, uno degli imprenditori più famosi dell'indotto auto torinese, era stato arrestato nell'ambito dell'operazione «Blu Hole», condotta dal nucleo di polizia Economico-finanziaria della guardia di finanza di Palermo sotto il coordinamento del pm Guido Schininà della Procura di Termini, in qualità di presidente del consiglio di amministrazione della Blutec Spa, la società che ha rilevato l'ex stabilimento Fiat di Termini Imerese con l'obiettivo di rilanciarlo. È accusato di malversazione, poiché avrebbe lucrato sul progetto di ristrutturazione del polo produttivo siciliano. In sostanza, secondo gli inquirenti, solo 5 milioni di euro dei 21 erogati a Blutec sono stati destinati allo scopo del programma di sviluppo del polo industriale di Termini, gli altri 16 milioni di euro sono scomparsi.

Il gip del Tribunale di Termini, intanto, ha nominato un amministratore giudiziario che si occuperà della prosecuzione dell'attvità dell'azienda.