Informativa
Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy.
Se vuoi saperne di più negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy.
Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie. I cookie ci aiutano a fornire i nostri servizi.
Utilizzando tali servizi, accetti l'utilizzo dei cookie. Cookie Policy   -   Chiudi
03/04/2019 10:00:00

Panificatori chiusi la domenica anche nei centri commerciali

Panettieri siciliani battono colossi della grande distribuzione, bloccati - stavolta con una sentenza che conferma la mancata concessione della sospensiva nella scorsa primavera - nell'attività domenicale di produzione e vendita di pane fresco. Permesso solo scongelare o scaldare pagnotte già semilavorate. Il Tar di Palermo ha infatti messo punto alle lagnanze della Federdistribuzione sul più volte prorogato decreto dell'assessorato regionale alle Attività produttive che stabilisce appunto il divieto di sfornare e vendere in... fragranza per supermercati e centri commerciali. Federdistribuzione rappresentava in giudizio, fra gli altri big della Gdo, pure Auchan, Carrefour, Despar, Sisa, Esselunga.

L'impressione che il punto segnato dai fornai possa dimostrarsi definitivo rendendo arduo un eventuale ricorso al Consiglio di giustizia amministrativa, secondo l'avvocato Francesco Carità che ha difeso le ragioni di Assipan-Confesercenti parte in causa insieme con la Regione, deriva «dall'orientamento fermo - spiega il legale - che i giudici amministrativi di primo grado hanno manifestato, sciogliendo un nodo giuridico decisivo: la grande distribuzione invocava la violazione delle norme sulla tutela della libertà di concorrenza, che sarebbero di competenza del legislatore nazionale chiamato a dar corpo a direttive europee». Se la linea fosse passata, la Regione si sarebbe trovata sprovvista di competenza non solo a legiferare sulla questione, ma a maggior ragione a regolamentare con semplice decreto assessoriale.

Per i giudici, insomma, sulla panificazione la Regione può, anzi deve, dire la propria. Una telenovela che si trascina dal 2014, quella della regolamentazione festiva del commercio del pane. Una vittoria per l'assessore Mimmo Turano, che dichiara: «Siamo pienamente soddisfatti, la sentenza riconosce che la Regione non è intervenuta in materia di concorrenza e non ha in nessun modo limitato la libertà d'impresa. In un sistema spinto verso un ingovernabile profitto con questo decreto abbiamo posto al centro il rispetto dei lavoratori e delle famiglie e posto fine ad una diatriba iniziata nel 2014». Allora i primi vagiti di iniziativa legislativa da parte della Regione si erano spenti sul nascere proprio per le incertezze sulla competenza.

Dunque il decreto aveva visto varie versioni attraverso proroghe che ne mantenevano in vita, di volta in volta, tramite provvedimento assessoriale, il nucleo essenziale. Le ultime, a marzo del 2018 (e qui Federdistribuzione chiese invano la sospensiva, negata esattamente un anno fa) e quindi il 30 maggio. Il decreto, spiega Carità, «regolamenta l'intero ciclo di produzione del pane, dalla lavorazione delle materie prime alla cottura finale, con l'esclusione della mera doratura, rifinitura o solo cottura di un prodotto surgelato o semilavorato, stabilisce oltre al divieto di panificazione nelle giornate domenicali e festive, un potere sindacale di regolare la turnazione delle aperture delle attività di panificazione nelle domeniche e nei festivi, i requisiti professionali per l'esercizio dell'attività di panificazione richiedendo di aver frequentato un corso di formazione professionale e svolto tirocinio, il sequestro della merce in caso di vendita non autorizzata, ed infine dettagliate norme igienico-sanitarie».