Informativa
Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy.
Se vuoi saperne di più negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy.
Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie. I cookie ci aiutano a fornire i nostri servizi.
Utilizzando tali servizi, accetti l'utilizzo dei cookie. Cookie Policy   -   Chiudi
11/04/2019 09:05:00

Mafia Bet – Paolo De Santo dal carcere ai domiciliari

E’ uscito dal carcere, per andare ai domiciliari, il 44enne campobellese Paolo De Santo, arrestato lo scorso 15 marzo nell’ambito del “seguito” investigativo dell’operazione “Mafia Bet”.

A disporre la scarcerazione, accogliendo la richiesta degli avvocati difensori Francesco Moceri e Ferdinando Giannilivigni, è stato il Tribunale del Riesame di Palermo, che per De Santo, spiegano i legali, “ha escluso l’aggravante mafiosa”.

L’indagine, coordinata dai magistrati della Dda di Palermo, è stata condotta dai carabinieri del Comando provinciale di Trapani e della Compagnia di Mazara, che il 15 marzo hanno arrestato anche Giacomo Barbera, di 66 anni, mentre il 22 febbraio era toccata analoga sorte gli imprenditori campobellesi Calogero Jonn Luppino, di 39 anni, e lo zio Salvatore “Mario” Giorgi, di 60, nonché il castelvetranese Francesco Catalanotto, di 46, gestore di un centro scommesse a Campobello di Mazara.

Attraverso Catalanotto, legato ad uno dei quattro cognati di Messina Denaro, Rosario Allegra, secondo l’accusa venivano fatti arrivare soldi alla famiglia del superlatitante. Indagato, invece, per corruzione elettorale, ma senza l’aggravante mafiosa, il deputato regionale marsalese Stefano Pellegrino.

Qui una nostra inchiesta sui rapporti di Paolo De Santo con il Comune di Campobello di Mazara.