Interviene a sorpresa al processo Saguto il professore Carmelo Provenzano accusato di aver scritto la tesi di laurea al figlio di Silvana Saguto. Dichiarazioni spontanee per l'ex ricercatore dell' università Kore di Enna difeso dall'avvocato Lillo Fiorello .«Il rapporto era mio e di Emanuele, la Saguto era una madre che si occupava del figlio. Io non ho mai esaminato Emanuele ero solo il suo tutor. La Saguto mi ha raccontò del lutto in famiglia e del momento di depressione del figlio, si era lasciato con la fidanzata ed io lo volevo farlo alzare dal letto, non dormiva più». Capelli lunghi, stile easy da motociclista e racconta di esserlo alla corte presieduta da Andrea Catalano. «Io sono un motociclista so che vuol dire aderenza». Parla di un ragazzo che era capriccioso che quando disse alla madre «questa laurea è una farsa» come si legge dalle intercettazioni, lo fece perché voleva la macchina sportiva ed al diniego della madre si ribellò. «Non ho mai scritto la tesi di Emanuele» ha detto Provenzano ed ha aggiunto rispetto ai suoi incarichi nell'amministrazione giudiziaria «Ho scelto di fare il coadiutore giudiziario - ha ribadito Provenzano- perché mi occupo di economia applicata ma non è il mio lavoro».
Si descrive come un professore altruista: «Soffro di tropismo altruistico- ha dichiarato- forse ho sbagliato a pagare l'aperitivo dopo la laurea ma l'ho fatto per questa ragione». È stata l'intercettazione letta dal Pm Maurizio Bonaccorso a fare da protagonista durante l'esame di uno dei testi chiamati dal legale della difesa Walter Virga. «Provenzano con la tesi ha risolto il problema. Noi abbiamo pagato il pizzo, non la dovevamo tenere interna, abbiamo fatto un errore madornale». Dice Virga in un' intercettazione ambientale registrata nel suo studio mentre parla con due colleghi, Alessio Cordova e Dario Mauri, sentiti ieri come testi. Virga si riferiva a Mariangela Pantò nuora della giudice Saguto che collaborava con lo studio che ad un certo punto fu allontanata, precisamente nel giugno del 2015 quando scoppio lo scandalo sull'amministrazione dei beni confiscati. La difesa di Virga, Enrico Sorgi in controesame ha letto una successiva parte di intercettazione dove però Virga diceva che la Saguto non gli aveva mai chiesto nulla e l'errore era stato loro. «Ragazzi è stato un errore un errore mostruoso, Silvana non ci ha mai chiesto di mettercela in studio siamo stati noi». Sentito anche il giovane Emanuele Caramma, difeso dagli avvocati Ninni e Giuseppe Reina, sull'Erasmus al quale non fu ammesso proprio dalla commissione nella quale Provenzano era componente. I difensori di Roberto Di Maria, Marcello Montalbano e Renata Accardi, hanno puntato sulle date per la difesa del capo della facoltà di scienze economiche e giuridiche della Kore. Di Maria si deve difendere dalle accuse di peculato falso e plagio. Al teste domande sui tempi di consegna di una relazione pagata 1.800 euro. La difesa ha voluto dimostrare che erano antecedenti alla laurea del figlio della Saguto.