Nelle 319 pagine che da ieri compongono ufficialmente il nuovo Piano energetico è previsto un boom degli impianti eolici e fotovoltaici. Per potenziare quelli esistenti e favorire quelli che verranno realizzati nei prossimi 10 anni la Regione metterà sul tappeto sgravi fiscali e un processo autorizzativo semplificato, oltre alla revisione di alcuni vincoli ambientali. Se tutte le previsioni si verificheranno, da qui al 2030 verranno investiti nel settore circa 15 miliardi che - statistiche alla mano - potrebbero portare alla creazione di oltre 6 mila posti di lavoro stabili e 400 mila a tempo.
Eccolo il nuovo Piano energetico della Regione, forte del timbro dell'assessore Alberto Pierobon e del dirigente generale Tuccio D'Urso. Ora passerà in giunta per una veloce ratifica e poi andrà all'Ars per il parere della commissione Ambiente.
In Sicilia l'energia costa di più - Il principio che guida il piano è la non autosufficienza della Regione dal punto di vista energetico. Anzi, l'analisi dei consumi fa scoprire abitudini errate dei siciliani: si registrano i picchi più alti di consumo proprio nelle ore serali, quando è più elevato l'uso delle fonti tradizionali. Ciò porta a un costo dell'energia nell'Isola pari al 13% in più che nel resto d'Italia.
Per invertire questa tendenza e colmare il gap la Regione dice chiaramente di voler puntare sulle fonti rinnovabili: in particolare eolico, fotovoltaico e biogas (prodotto in impianti che smaltiscono la frazione umida dei rifiuti differenziati). Gli impianti fotovoltaici saranno così triplicati entro il 2030 e quelli eolici raddoppiati: in questo modo la quota di energia prodotta da fonti rinnovabili passerà entro i prossimi 11 anni dall'attuale 29,3% del totale al 72,5% (un aumento del 147% rispetto ai valori di oggi).
Le aree dei nuovi impianti - Questi nuovi impianti saranno realizzati «prioritariamente» in aree dismesse. Successivamente «saranno presi in considerazione anche i terreni agricoli degradati» e quelli «non idonei alla coltivazione». Verrà inoltre favorito il cosiddetto autoconsumo attraverso «la realizzazione di impianti fotovoltaici domestici, nel terziario e nel settore industriale». In pratica case, negozi e aziende dovranno essere messi in condizione di autoprodurre l'energia di cui hanno bisogno sgravando così la rete pubblica.
Il fotovoltaico - Fin qui le linee generali. Per quanto riguarda il fotovoltaico domestico l'obiettivo da raggiungere entro il 2030 è quello di passare dalle attuali 10 case su 100 così alimentate a 15 su 100: in totale verrebbero così realizzati circa 125 mila impianti da almeno 4 kW ciascuno (oggi sono solo 41.500 da 5 kW l'uno). In generale invece il nuovo piano prevede in primis di potenziare gli impianti esistenti «per poi passare alle installazioni di grandi impianti a terra e altri installati sugli edifici e sui manufatti industriali». Dai nuovi impianti la Regione stima di ricavare 2.320 Mega Watt. Questi siti fotovoltaici potrebbero nasce anche su miniere e discariche dismesse e aree industriali non più utilizzate.
L'eolico e i vincoli da rivedere - Anche per l'energia eolica il primo passo è il potenziamento dei 64 impianti oggi esistenti (14 dei quali da dismette entro qualche anno perché troppo vecchi). Per il resto la Regione conta di ricavare dall'eolico altri 500 Mw annui grazie a impianti tradizionali nuovi e a strutture mini (con potenza inferiore ai 200 kW). E per queste ultime è prevista «una revisione dei vincoli ambientali per valutarne l'adeguatezza e la coerenza con l'obiettivo di fare uso di aree dismesse e degradate». A queste condizioni la Regione non esclude «mini impianti eolici lungo la costa o su terreni agricoli» e perfino off shore «a distanza dalla costa di almeno 7 km per non avere impatto visivo».
Gli sgravi fiscali - Perché le idee contenute nel piano si realizzino la Regione annuncia sgravi a chi punta su questi impianti: a cominciare dalla riduzione dell'addizionale Ires per le aziende che installano il fotovoltaico sui loro tetti mentre per i privati cittadini si pensa a un sistema di detrazioni simile a quello che è già previsto per le ristrutturazioni. Previsti anche nuovo fondi di rotazione per aiutare l'investimento dei privati.
Autorizzazioni semplificate - Dovrà anche essere più rapido il procedimento autorizzativo, che finora ha risentito anche di una certa ostilità a pale eoliche e pannelli fotovoltaici. Il piano prevede un'autorizzazione unica e semplificata e perfino una pre-autorizzazione che può già dare il via all'investimento in attesa dei pareri finali.
Musumeci soddisfatto - Per Nello Musumeci «è stato fatto un altro importante passo avanti nella programmazione. Con il piano energetico, di cui si avvertiva la necessità in termini di aggiornamento, si potrà lavorare per il prossimo decennio puntando al potenziamento della produzione di energia e alla contestuale tutela del territorio. Questo è il governo che punta a rimettere le carte in regola».
I fondi ai sindaci - Il piano verrà illustrato oggi e domani a Catania in due giornate di studio organizzate da Pierobon e D'Urso con i sindaci della Sicilia. In questa occasione verranno presentati anche i decreti di finanziamento con cui i Comuni potranno dar vita alla figura dell'Energy Manager. Si tratta di «un contributo a fondo perduto - spiegano Pierobon e D'Urso - per la nomina di un esperto che assista le amministrazioni nelle scelte tecniche, con grandi benefici in termini di efficacia della spesa pubblica. Il bando da sei milioni prevede il finanziamento della rete di esperti e dei progetti per l'efficientamento degli immobili degli enti regionali tra cui anche Aziende sanitarie, Università, Iacp e Opere pie». Sono 343 i primi Comuni finanziati, gli altri 47 che non hanno ancora aderito al cosiddetto Patto dei sindaci potrano accedere al finanziamento attraverso un altro bando di prossima pubblicazione che il dipartimento regionale ha già predisposto.