Ignazio Grimaldi, editore ed ex amministratore di Airgest. La situazione è ormai precipitata e ha portato il Presidente di Airgest Paolo Angius a dire: "Sono pronto a liquidare tutto. A giugno metto in liquidazione la società di gestione dell’aeroporto di Trapani. Senza un piano industriale dei soci, e senza chiarezza sul futuro, devo farlo subito prima di incorrere in passività”. Cosa succederà ora?
Se chiudono l’aeroporto è finita, vuol dire che il piano, a questo punto, programmato, di far fallire questa provincia e questo territorio è andato in porto. Se chiudono Birgi si perderà la concessione dello scalo e sarà la fine.
Secondo la sua esperienza, visto che è stato nel cda di Airgest, cosa ci dice rispetto a questi ultimi tentativi di riattivare i voli con questi bandi che però non hanno portato a nulla?
Questi bandi sono stati delle barzellette che servono a far morire l’aeroporto piano piano. Ryanair non è una compagnia aerea ma una compagnia di viaggi che riusciva, pagando pochi spiccioli a passeggero, a creare un pil di circa 900 milioni di euro, un pil importante per tutta la provincia. Il problema oggi è che bisognerebbe organizzarsi e strutturarsi. Il vero problema, oggi, è che, chi fa politica pensa solo ad apparire e a fare polemiche, invece di assumersi le responsabilità.
Grimaldi cosa si potrebbe fare secondo lei per rilanciare l’aeroporto?
Io penso che Comuni come Marsala, Trapani ma anche Mazara ed Erice e gli altri, dovrebbero mettersi insieme e iniziare a fare una politica diversa. Purtroppo si dicono tante banalità sul fatto di avere due o più aeroporti a pochi chilometri di distanza. Dobbiamo ricordare ad esempio che a Venezia, Treviso e Trieste ci sono tre aeroporti nel raggio di trenta chilometri.
Altro esempio di aeroporti italiani molto vicini e che funzionano è rappresentato da Pisa e Firenze.
Esatto, Pisa e Firenze si trovano ad una distanza inferiore. Si può dire che sono molte più sviluppate nel turismo, ma noi dobbiamo ricordare che abbiamo risorse naturali e storiche importantissime. Non dimentichiamo che abbiamo il parco archeologico più grande del mondo che è Selinunte. Abbiamo Segesta, Erice, Marsala, Mozia, Trapani. I comuni della provincia di Trapani dovrebbero unirsi e dire alla Regione, di restituire le quote che si è presa.
Come vede il Polo Aeroportuale della Sicilia Occidentale con Palermo, come possibile soluzione ai problemi di Birgi?
Secondo me è una gran cavolata, un qualcosa senza senso. Se si deve fare una fusione si dovrebbe fare con Pantelleria, non perché serva a gestire dei voli ma per pianificare la promozione pubblicitaria. Secondo, perché l’aeroporto di Trapani potrebbe essere sviluppato da un’altra risorsa importante: i voli merci. Ricordiamo il pesce di Mazara e i nostri prodotti ortofrutticoli, anche di Marsala, che potrebbero avere uno sviluppo diverso. E anche qui non possiamo sempre dipendere da Palermo. Purtroppo l’aeroporto è morto perché è diventato uno stipendificio. Se devi programmare lo sviluppo turistico dell’aeroporto, Ryanair oggi è indispensabile, perché per fare un piano di sviluppo hai anche bisogno di Ryanair, poi, piano piano ne puoi fare a meno, ma se non sei strutturato e non hai un’offerta organizzata, non ce la fai e non può farlo questo Distretto Turistico, che sembra non avere le idee chiare di come fare turismo in questa provincia. Il problema è che, l’aeroporto va messo a sistema con il porto di Trapani e smetterla con le stupide beghe di appartenenza. Bisogna fare l’aeroporto di "Trapani – Terra del Marsala" , perché è quello che bisogna fare: valorizzare di nuovo il Marsala che ormai è morto. Se metti a sistema l’aeroporto con il porto di Trapani e crei i porti turistici a Trapani e Marsala, hai risolto gran parte dei problemi, mettendo all’indotto un sacco di attività. Trapani e Marsala, che hanno posizioni incredibili nel mediterraneo dovrebbero avere due grandi porti turistici. L’aeroporto a quel punto deve servire come punto di riferimento per chi, anche dall’estero, vuole lasciare qui la propria barca per tutto l’anno. Questo significherebbe un sacco di lavoro come quello della cantieristica. Se vogliamo pensare ad uno sviluppo serio del territorio dobbiamo pensare al nostro territorio e non fare affidamento su Palermo, che ha il suo modo di investire le sue risorse. Noi dovremmo essere alternativi a Palermo. E questo lo abbiamo già dimostrato, quando Trapani ha avuto una piccola opportunità era riuscita a svegliarsi. Qui è la politica che non funziona. Orlando non fa altro che il suo dovere: tutelare Palermo. Purtroppo nessuno tutela trapani. Bisognerebbe sedersi attorno ad un tavolo tecnico, studiare un sistema aeroportuale anche con Pantelleria, che non serve a gestire voli, ma serve per i voli charter, alla promozione del territorio e metterlo al sistema con il porto e con tutte le risorse della provincia, e allora ci sarà una speranza.
Musumeci ha detto nei giorni scorsi che, se non si dovesse fare l’accordo con Palermo, si potrebbe tentare di fare la fusione di Birgi con Catania e Comiso. Cosa ne pensa?
E’ un’altra barzelletta questa. Sarebbe un modo di risolvere il problema di facciata. Noi dobbiamo chiederci se dobbiamo tutelare 30, 40, 50 posti di lavoro in aeroporto, sperando che rimangano o dobbiamo tutelare gli interessi della provincia e il suo sviluppo turistico? Se vogliamo lo sviluppo della provincia, dobbiamo avere un aeroporto efficiente e che funzioni con una propria testa e non con la testa degli altri. Devo dire nell’era d’Alì, con Galia, quando c’ero io, c’era Salvatore Ombra, abbiamo dimostrato che quando le cose si voglio fare, si fanno.
Grimaldi, il sottosegretario Santangelo chiede l’azzeramento dei vertici Airgest sulla cui gestione ci sono da anni diverse indagini e bisogna attendere gli esiti.
Le indagini ci sono, perché finalmente c’è stato chi ha fatto lavorare, a suo tempo, l’aeroporto. E in Sicilia chi crea occupazione e sviluppo viene indagato, nelle altri parti d’Italia non è così. Noi non abbiamo bisogno di nessuno. Abbiamo bisogno solo di persone di buona volontà, guidati dai Comuni principali della provincia, che facciano un piano di recupero dell’aeroporto che deve essere collegato e in sinergia con il territorio. Bisogna che ci sia una programmazione seria e a quel punto non avremo bisogno di nessuno. Ryanair non è, come si dice, il problema del sistema aeroportuale siciliano. Aveva tre aerei fissi a Trapani ed era riuscita a generare una economia, per la quale bisognava dare un premio. E’ una compagnia che fa impresa e che ha bisogno di avere un riscontro.
Bisognava tutelare quel sistema che ha portato Ryanair e due milioni di passeggeri a Trapani, anche se c’è chi lo definisce un sistema “drogato”?
Io non capisco perché a Trapani questo sistema è “drogato”, mentre in tutto il resto d’Europa va bene. Si vuole che questa provincia rimanga la provincia di Messina Denaro, si vuole che questa provincia rimanga quella della mafia, perché c’è qualche interesse particolare affinché non si sviluppi? Allora occorre che i trapanesi iniziano a pensare a questo. Non è che, magari, è lo Stato Italiano che vuole che questa nostra provincia rimanga legata a Messina Denaro, invece di fare in modo che possa esprimere le sue potenzialità, senza bisogno di essere legata ad un sistema pseudo mafioso che ormai, ha fatto il suo tempo. Che interessi ci sono, affinché questa provincia rimanga con un cappello in testa che è quello della mafia e con una cappa addosso? La cosa grave è che non appena avuta l’opportunità, i trapanesi hanno fatto, hanno investito e rischiato e oggi sono tutti in crisi. Bisogna dire questo, purtroppo, e fare questa riflessione. Prima qui ci hanno rubato le banche, con la scusa che eravamo la provincia della mafia, quando, invece, bisognerebbe guardare alla storia e al motivo vero per cui c’erano le banche. Trapani e Marsala erano, invece, tra le città più ricche d’Italia e per questo c’erano le banche. Dopo che ci hanno rubato tutto, stanno facendo in modo che i nostri figli vadano a lavorare tutti fuori perché qui non c’è più speranza. La politica, oggi, vedendo questa situazione dovrebbe uscire gli “attributi” e non fare polemiche. Direi a Santangelo che, io da cittadino posso parlare e fare polemica, lui da sottosegretario dovrebbe avere la soluzione su Birgi. E se ancora non l’ha trovata è meglio che non si ricandidi, mi spiace dirlo, ma il problema è che chi fa politica oggi non si può più permettere di fare polemiche, ma dovrebbe dire cosa fare e trovare vie d’uscita. Si cerca la scusa di Palermo, così quando l’aeroporto chiude la colpa è di altri.
Ignazio Grimaldi, riassume qual è secondo lei la ricetta risolutiva per l’aeroporto di Birgi?
I comuni più grandi della provincia, Trapani, Marsala, Mazara, Erice dovrebbero riprendere le quote dalla Regione e coinvolgere i privati che, se avranno la possibilità di fare, sono sicuro che faranno qualcosa di positivo. Il polo unico sembra una barzelletta al momento, un domani forse avrà un senso, ma ora no.
Grimaldi cosa pensa della protesta #sevolovoto fatta da cittadini e operatori del turismo, trapanesi, marsalesi e in generale della provincia?
Hanno perfettamente ragione, c’è gente che ha investito e ora sono in difficoltà. Ha creduto in questo Stato che, invece, si dimentica ancora una volta di questo angolo di Sicilia. Purtroppo, credo che la colpa sia dei siciliani. Questa terra è stata amministrata guardando sempre al proprio orticello, invece, di pensare che tutta la Sicilia è una terra bellissima e che avrebbe bisogno solo di una piccola spinta. Se consideriamo che le Baleari hanno 30/40 volte il turismo che ha la Sicilia, non avendo la storia e tutte le bellezze della nostra regione, dobbiamo fare un grosso mea culpa perché vuol dire che non lo abbiamo capito.
Un po’ come ha detto Orlando a Marsala, dicendo che in provincia di Trapani abbiamo la stragrande maggioranza dei beni culturali di tutta la Sicilia e non sappiamo valorizzare questo tesoro.
Orlando ha ragione a dire di non voler fare fusione Birgi, non è pensabile togliere passeggeri a Palermo e portarli a Trapani. La soluzione deve essere trovata da questi signori che sono stati eletti, e che fanno soltanto polemiche. E’ da rabbrividire che un sottosegretario trapanese non abbia trovato una soluzione, è da rabbrividire che i sindaci di Trapani e Marsala non abbiano trovato una soluzione, è da rabbrividire che nessun sindaco a parte loro parla dell’aeroporto, è da rabbrividire che in questo territorio è la gente che deve scendere per strada. Sono stati votati e vengono pagati per questo: trovare soluzioni ai problemi, se non lo sanno fare, se ne vadano a casa.