Sabato 13 aprile si è tenuto a Calatafimi un evento pubblico, nel corso del quale l’Amministrazione Comunale di Calatafimi-Segesta ha consegnato la piastrina di riconoscimento del soldato calatafimese Giorgio Collura alla famiglia.
La piastrina è stata recuperata grazie all’impegno e alla determinazione del gruppo “Armir Il ritorno dall’oblio”, coordinato da Enia Accettura.
Il marsalese Giovanni Di Girolamo ha supportato nell’organizzazione della cerimonia l’Amministrazione Comunale, il Sindaco Vito Sciortino e la signora Tania Lorito, che con grande sensibilità e professionalità non hanno esitato ad assicurare il loro impegno per onorare il ricordo dei Caduti della guerra.
È intervenuta l’Associazione Nazionale Bersaglieri, con le sezioni di Trapani e Paceco, e i relativi labari.
Alla Santa Messa presso il Santuario della Madonna di Giubino sono seguiti l’alzabandiera in piazza e la cerimonia di consegna della piastrina presso la sala consiliare del Municipio.
Il sindaco Sciortino ha voluto ricordare come la guerra sia terribile e come a farne le spese siano sempre giovani vite, la cui perdita comporta immenso dolore alle famiglie e alle comunità
Di Girolamo ha ricostruito gli eventi storici in cui fu coinvolto il Caduto e ha dato alcuni cenni sul contenuto del nuovo libro, “Prigionieri della Steppa”, pubblicato nel mese di marzo.
Grande la commozione della famiglia Collura che ha vissuto una giornata inattesa e speciale.
Giuseppe Collura, unico figlio del Caduto, e i figli hanno voluto condividere la loro testimonianza familiare sulla mancanza del loro Caro e sul suo odierno simbolico ritorno, colmi di gratitudine per un momento davvero particolare e toccante.
Quando Giorgio Collura partì per la Russia, il figlio Giuseppe aveva solo sei mesi di vita e non ebbe modo di conoscere il padre.
Come ha sottolineato Di Girolamo: “Qualche tempo fa era stato il nipote Giorgio, comandante della Polizia Municipale di Calatafimi, a chiedermi notizie del nonno, che probabilmente morì o fu fatto prigioniero durante la battaglia di Arbuzovka, nella famigerata valle della morte. Accogliendo il desiderio dei suoi Cari, Giorgio Collura ha voluto inviare loro un segno. Forse una “coincidenza” e il grande impegno del gruppo ARMIR RITORNO DALL’OBLIO hanno permesso che oggi egli facesse ritorno a casa, dopo una struggente attesa, lunga più di settantasei anni”.