Il pm della Dda di Palermo Francesca Dessì ha invocato la condanna, rispettivamente a quattro e a tre anni di carcere, per i fratelli Giovanni e Massimiliano Firenze, entrambi di 46 anni (sono gemelli), processati davanti il Tribunale di Marsala per intestazione fittizia di quote societarie e beni aziendali in concorso con il fratello Rosario “Saro” Firenze, 48 anni, imprenditore edile, che il 26 marzo 2018 è stato condannato a undici anni di carcere dal gup di Palermo Roberto Riggio per associazione mafiosa, turbativa d’asta e intestazione fittizia di beni ad altri.
I fratelli Giovanni e Massimiliano Firenze, ai quali comunque non è stata contestata l’aggravante di aver favorito la mafia, sono rimasti coinvolti nell’operazione antimafia di carabinieri e Dda “Ebano”, del 14 dicembre 2016.
Rosario Firenze fu arrestato, mentre loro ricevettero solo un avviso di garanzia. Per gli inquirenti, “Saro” sarebbe uno degli imprenditori più vicini al clan del boss latitante Matteo Messina Denaro. E sotto l’ala di Cosa Nostra si sarebbe aggiudicato diversi appalti pubblici. Ai suoi fratelli minori, sempre secondo la Dda, avrebbe intestato fittiziamente quote delle società e beni aziendali. Alle richieste del pm si è associato l’avvocato Francesco Vasile, legale di parte civile per il Comune di Castelvetrano. Il 15 maggio, interverranno gli altri legali di parte civile (indovinate chi? Peppe Gandolfo della onnipresente, solo in tribunale, associazione antiracket di Marsala... ) e la difesa (Giovanni Lentini e Chiara Bonafede).