Coda velenosa per l'edizione 2019 della processione dei Misteri di Trapani. Non verrà ricordata come la migliore, ci sono stati diversi disguidi, a causa delle nuove norme sulla sicurezza e l'allungamento dei tempi di rientro, ma quello che fa più notizia adesso è la clamorosa rottura del "Ceto del popolo" con l'Unione delle Maestranze.
Alberto La Porta, presidente dell’associazione “L’ascesa al Calvario”, ha comunicato con una lettera il recesso dall’Unione Maestranze.
“All’atto dell’insediamento del nuovo Consiglio direttivo dell’Unione – scrive Alberto La Porta a Giuseppe Lantillo – sono state avviate nei confronti del XIll gruppo oggi scrivente, in evidente odio nei confronti di un nostro stimatissimo rappresentante, tutta una serie di atti di disturbo. Evito, per mera pietà morale nei confronti degli stessi, che si qualificano da soli, di richiamare le continue offese arrecate allo stesso da alcuni soggetti che, tuttavia, ancora rivestono la carica di capo console in seno ad altre associazioni aderenti”.
“Nei confronti di costoro – prosegue La Porta – non avete mai sentito il dovere morale quanto meno di un richiamo. Ancora è fatto noto che il vice presidente dell’Unione ha fomentato altri gruppi affinchè facessero richieste di scinnuta insieme con il gruppo Ascesa al Calvario. Di ciò abbiamo le prove, con disegni effettuati dallo stesso ed inviati già ad ottobre, riproducenti il posizionamento dei quattro gruppi, che comprovano una volontà tesa a privare il gruppo di quelle prerogative che la storia, la fede e le tradizioni popolari ci riconoscono”.
“Tuttavia – sottolinea il capo console de L’ascesa al Calvario – abbiamo fatto finta di nulla, anche quando, sebbene vi foste strettamente impegnati con firma in calce a verbale, per evidente codardia, avete rinnegato quegli accordi presi (per ciò, vale solo come battuta e non è in alcun modo da riferirsi ad alcuno dei componenti di quel gruppo nei cui confronti nutriamo amicizia e stima, meritereste l’incarico ad honorem di consoli nel ceto dei barbieri), a causa dei malumori insorti in forza di quell’accordo fra i vostri danti causa. Da ultimo, l’indegna pantomima, con il tentativo mal riuscito di buttarla in gazzarra, della processione in cui avete tentato di addossare la vostra palese incapacità a gestire gli eventi processionali, da tutti riconosciuta ed evidenziata, al Gruppo da me rappresentato con comportamenti continuamente offensivi”.
“Per semplice vostra evidenza mi piace segnalare – continua La Porta – che nelle scorse edizioni si è tenuto conto della pesantezza del Gruppo e delle sue specificità devozionali che la gente di Trapani ci riconosce e di cui il Ceto esprime una forte identificazione e rappresentazione. Ebbene, non riconoscere tali palesi e semplici constatazioni, significa tendere un tranello al gruppo, se si volesse ragionare in termini negativi. Volendo, però, ragionare in termini positivi significa che Voi non conoscete la processione di cui tuttavia pretendete la guida. Si sappia che i primi dodici gruppi allungavano e noi abbiamo continuamente contattato il signor D’Aleo al fine di frenare, ricevendo ampie rassicurazioni al riguardo che si sono rivelate poi chiaramente ed artatamente false! La verità è che ci avete lasciato senza tutele”.
Conclude: “Non le neghiamo un piccolo disappunto; avevamo riposto in Ella davvero tanta fiducia, proponendola quale figura di garanzia per tutti, anche per noi, e riteniamo di essere stati traditi. Su di Lei ricade però l’onta di questo atto. Ne prenda consapevolezza e sappia da oggi in avanti guardare con occhio critico ciò che La circonda e con cui continuerà a condividere questa sua esperienza. Per quanto riguarda il Gruppo ‘Ascesa al Calvario’ la corsa comune finisce qui. Per questi motivi, tutto quanto premesso, ai sensi dell’art.24 del Codice civile, previa delibera assembleare presa all’unanimità, ho il piacere di comunicare il recesso dell’associazione da me presieduta Ascesa al Calvario, U Signure ca Cruci ‘ncoddu, Ceto del Popolo, dal rapporto associativo con l’Unione Maestranze di Trapani per decadenza dal vincolo fiduciario”.
Sulla vicenda interviene con una lunga dichiarazione il Sindaco di Trapani, Giacomo Tranchida:
Alla luce di quanto amaramente appreso di queste ore, circa il manifestarsi di dissidi e fratture da e/o in seno ai vari Gruppi/Unione, in punta di piedi e con il massimo del rispetto, senza voler oltremodo interferire, ma non certamente stando alla pilatesca finestra, desidero esortare ad una necessaria ed indispensabile ricomposizione. Di certo non ho la pretesa di dettar regole ne disconoscere l'autonomia della stessa Unione Maestranze così come della forza associativa dei singoli Gruppi, ma di sicuro la processione dei Misteri di Trapani non può significare l'espressione di divisioni o peggio contrapposizioni, tanto confliggerebbe con il valore autentico della sua essenza lasciando smarriti fedeli e laicamente comuni cittadini. Tanto rappresenterebbe anche profonda mancanza di rispetto nei confronti di migliaia di cittadini trapanesi, di tantissime donne, bambini, anziani e uomini, di ogni ceto, che accompagnano la processione e le raffigurazioni sacre della morte e passione di Gestii Cristo con una preghiera od un canto, sovente dedicati anche ad un familiare scomparso, spiritualmente impersonando momenti di passione e profondo personale dolore.
Questo è quello che più mi ha colpito - forse imparando, da neo trapanese adottivo, a meglio guardare alla Processione dei Misteri di Trapani - sabato mattina e che ho letto negli occhi pieni di lacrime di una bambina, tra tanti, che in mano portava il quadro di Gesù o di una giovane donna che tra le lacrime accompagnava in chiesa anche un pensiero alla madre prematuramente scomparsa.
Sicuramente, sul piano organizzativo, si può sempre fare di più o meglio e con il concerto di tutti, ma non va sottaciuto lo sforzo di servizio posto in essere e da tutti, ne l'intesa larga intessuta dall'Unione Maestranze con le autorità religiose e le forze dell'ordine. Al riguardo, circa apparenti divieti e limitazioni, giova ricordare che, purtroppo, viviamo in una società globalizzata, assai complessa e multi problematica, ove al prevenire l'incidente locale (..acclarato lo stesso Venerdì) il timore del fanatismo si presenta, imprevedibile, anche con stragi di innocenti, come la cronaca ci racconta. Adeguate misure di sicurezza e tutela dell'ordine pubblico, non debbono pertanto essere intese quale negazione di partecipazione popolare, diversamente quale garanzia di tutela e sicurezza dell’incolumità individuale e partecipativa.
Eventuali e prudenziali “eccessi'', qualora insistenti, vanno valutati ed eventualmente affrontati ma con la serenità e la responsabilità di chi si spende con animo costruttivo.
Mi auguro che il forte vento di queste ore spazzi via astio e incomprensioni, lasciando il cielo libero al volo dei gabbiani e delle colombe, ricreando dunque quella magica e serena intesa che dall'incontro della pietà popolare, ereditata da secoli insieme alla tradizione, si manifesti nel credo più autentico, riprospettando unitariamente la passione e lo sforzo di una comunità in cammino.
In tale direzione l'AC non potrà che debitamente sostenere ogni utile sforzo, rinnovando gratitudine per la collaborazione alla Diocesi, all'Unione Maestranze ed a tutti i Gruppi. nonché alle Forze dell'Ordine ed al civico senso di appartenenza comunitaria dei trapanesi.