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25/04/2019 18:00:00

Paceco, il sindaco interviene in consiglio su "Scrigno" e dissequestro villa Comunale

Il dissequestro della villa comunale e la prossima messa in sicurezza della vicina palestra, sono stati comunicati dal sindaco di Paceco, Giuseppe Scarcella, al Consiglio comunale riunito in sessione ordinaria, durante la prima delle tre sedute fissate dal presidente Gaetano Rosselli.

È stata anche l’occasione per alcune precisazioni e riflessioni, sulla scia di una nota trasmessa dai quattro consiglieri di opposizione alla presidenza del Consiglio comunale, in merito alla recente operazione antimafia Scrigno.

Operazione Scrigno - Il gruppo di minoranza, in particolare, proponeva di “intraprendere una iniziativa (seduta di Consiglio comunale aperta, incontro-dibattito pubblico, comunicato stampa) volta a condannare qualsiasi forma di illegalità, a riflettere sul ruolo della politica nella società e a fare emergere tutti gli aspetti sani e positivi del paese”, partendo dall’asserita constatazione di un “grave silenzio dell’Amministrazione comunale su tutta l’intera operazione”.

Dopo la lettura del documento all’assemblea, Gaetano Rosselli ha replicato che “questa presidenza non ha ritenuto opportuno fare sedute di Consiglio ad hoc o dibattiti pubblici, perché il ruolo dell’antimafia lo preferisco – ha detto – con fatti concreti e senza proclami”.

Sulla stessa linea, l’intervento del Sindaco: “L’operazione cosiddetta Scrigno riguarda alcuni soggetti nel territorio di Paceco, su fatti in ordine ai quali c’è un’inchiesta della Procura distrettuale di Palermo, e in questa fase ciascuno di noi può, e deve, fare le sue riflessioni, senza che vi sia alcunché di istituzionale, perché a livello istituzionale abbiamo altri compiti. Però, sul piano morale, abbiamo il dovere di improntare la condotta amministrativa di ciascuno di noi a criteri di legalità, di trasparenza, di rispetto della normativa, e anche di condanna ai fenomeni mafiosi di devianza a qualunque titolo”.

Il primo cittadino ha quindi espresso “una piena condivisione sull’operato della magistratura inquirente, laddove tenta di sconfiggere situazioni di devianza. Però, su questo – ha precisato – io andrei cauto: per il lavoro di avvocato che ho svolto (e che continuo a svolgere in maniera residuale), mi attengo con molta più determinazione a quelli che sono i fatti processuali, quello che ci consegnerà un giorno una sentenza dei giudici. Peraltro, a distanza di qualche giorno da quella operazione, abbiamo assistito a dei provvedimenti revocati, e altri soggetti colpiti da gravi provvedimenti hanno avuto un alleggerimento processuale con un ridimensionamento. Su queste cose, io non interverrò mai, neanche sotto tortura, perché ritengo sia sbagliato interferire. Io mi attengo al fenomeno sociale, alla cristallinità della condotta politica e alla distanza che questa amministrazione deve mantenere, e manterrà, nei confronti di qualsiasi sodalizio criminale, sia esso mafioso o comune; per cui, ciascuno di noi deve compiere il proprio dovere sempre, e deve attenersi alla correttezza che deve distinguere un pubblico amministratore”.

“In questa fase, non ci sono iniziative dovute, formali, imposte dai tempi – ha ribadito il sindaco Giuseppe Scarcella – ma ci sono necessità che ciascuno di noi può esprimere a prescindere dalla convocazione o meno di un consiglio comunale, e ci sono vari contesti in cui ciascuno di noi può, e deve, esprimere il proprio pensiero; io esprimo il mio pensiero di condanna quotidianamente, e lo esprimo nei contesti istituzionali nei quali vado a sedere: da luglio dell’anno scorso, sono stati molto intensi i rapporti con il Prefetto, con i comandanti dell’Arma dei Carabinieri e della Guardia di Finanza, con il signor Questore, e si affrontano temi che riguardano questo territorio”.

“È giusto che vi sia una presa di distanza da certi contesti – ha concluso il Sindaco di Paceco – ma non sopporto che qualcuno voglia dettare i tempi per esprimere un pensiero; io lo esprimo ogni giorno, operando correttamente nel rispetto delle norme e facendo il mio dovere fino in fondo. Ritengo sia importante, comunque, confrontarsi, e questa è stata una buona occasione che ho colto al volo”.

Dissequestro della villa comunale

“Nei giorni scorsi, la Procura della Repubblica di Trapani ha disposto il dissequestro della villa comunale, dopo il nubifragio dello scorso 23 febbraio e i danni fisici riportati da due nostri concittadini che si trovavano all’interno della villa, per il tetto che è volato dalla palestra comunale”. Con questa comunicazione al Consiglio comunale, il Sindaco ha puntualizzato che “nell’immediatezza di quei fatti abbiamo chiesto, al Governo regionale e alla Protezione civile, un intervento che ci potesse consentire di mettere in sicurezza la struttura e di realizzare delle opere a garanzia della pubblica incolumità e per la salvaguardia dell’intero edificio. La Regione in meno di trenta giorni ha deliberato un contributo di 350 mila euro, somma che era stata chiesta dal nostro ufficio per mettere in sicurezza l’impianto”.

I lavori del Consiglio comunale sono proseguiti con la trattazione di altri argomenti e poi aggiornati alla seduta del prossimo 29 aprile, con inizio alle 18,30.