Ci sono un paio di novità degli ultimi giorni sull’aeroporto di Trapani Birgi. E sono novità che potrebbero portare, se proprio si vuole essere fiduciosi, ad un piccolo passo in avanti per risolvere i problemi dello scalo, anche se gira ormai molto pessimismo.
La novità è che la Regione ha cominciato a capire che deve studiare una soluzione concreta per Birgi. Ha così istituito un comitato tecnico-istituzionale consultivo sulle possibili strategie di rilancio dell’aeroporto Vincenzo Florio. Il Comitato è stato nominato dal presidente della Regione Nello Musumeci che ne è anche il coordinatore. Fanno parte del Comitato gli assessori regionali alle Infrastrutture, all’Economia e al Turismo, un rappresentante del Libero consorzio comunale e due sindaci della provincia di Trapani, il professore Vito Riggio, consulente del presidente della Regione in materia di trasporti, il presidente del Distretto turistico della Sicilia occidentale, il presidente della Camera di commercio di Trapani, il presidente e il direttore generale di Airgest, società di gestione dell’aeroporto. Il Comitato avrà la durata di tre mesi, entro i quali dovrà completerà la propria attività. Quindi tra tre mesi dovrebbe venir fuori da questo Comitato un documento con le strategia da adottare per Trapani Birgi. E tra queste soluzioni non resta che quella di una fusione con Palermo. L’idea del governo Musumeci da sempre è quella di creare due poli aeroportuali in Sicilia.
Nei giorni scorsi il sindaco di Palermo Leoluca Orlando, a proposito della fusione tra Airgest e Gesap, la società che gestisce l’aeroporto di Punta Raisi, si è detto disposto a trattare. Ma prima l’Airgest deve avere i conti in ordine.
“Possiamo raggiungere tutti gli accordi operativi possibili, come si fa tra persone che hanno un obiettivo comune, ma piuttosto chiediamo alla Regione di affrontare il problema finanziario di Birgi perchè lo scalo appartiene a lei”, ha detto il primo cittadino di Palermo.
Il presidente del consiglio di amministrazione di Airgest, Paolo Angius intanto ha salutato con favore l'insediamento di una cabina di regia per il rilancio di Birgi: “Con l'auspicio che possa contribuire al riordino del sistema aeroportuale siciliano - afferma Paolo Angius - in modo che già, nell'immediato futuro, gli scali periferici come quello di Trapani non siano danneggiati. Auspico altresì - prosegue - che, attesa l'autorevolezza della commissione, si possa valutare un contributo al riordino del sistema normativo di settore grazie al quale le potenzialità del territorio possano trovare un aeroporto adeguato a sviluppare economia e turismo”.
L’Airgest è finalmente in piena composizione. Nei giorni scorsi, infatti, sono stati nominati sia il terzo membro del Cda che il direttore generale.
L’assemblea degli azionisti, infatti, composta al 99,9% dalla Regione siciliana, ha designato, su proposta della Regione, il terzo componente del consiglio di amministrazione, presieduto da Paolo Angius e completato dal consigliere Saverio Caruso. Si tratta di Carmela Madonia, attuale capo di gabinetto del presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci, già dirigente del dipartimento Infrastrutture e mobilità. La Madonia prende il posto di Elena Ferraro che si era dimessa dal cda di Airgest in aperta polemica con il governo Musumeci e la gestione Angius.
Mentre il consiglio di amministrazione, ha nominato il nuovo direttore generale dell'azienda, individuato nella figura del dott. Michele Bufo.
La nomina di Bufo arriva dopo il pasticcio del precedente direttore generale, Massimo Di Perna, che poi si è scoperto non avere i titoli in linea con quanto specificato nel bando.
Nel frattempo continua la mobilitazione. Nei giorni scorsi il ministro dei Trasporti Danilo Toninelli era in provincia di Trapani per un giro a zonzo a far campagna elettorale per i 5 Stelle. A Mazara del Vallo è stato intercettato dal comitato per il sostegno dell'aeroporto di Trapani Birgi. Luca Schiacchitano ha mostrato la soluzione disperata dei trasporti in provincia di Trapani: "L'aeroporto per noi è ricchezza, e diritto alla mobilità".
I passeggeri sono passati in poco tempo da due milioni a duecentomila. Lunedì il comitato farà una protesta a Palermo. "Ma anche il governo nazionale può fare qualcosa - spiega Sciacchitano - ad esempio rimodulando le addizionali comunali per rendere più competitivo il nostro aeroporto".
"Quello che stiamo cercando di fare è di rivedere il piano nazionale degli aeroporti, tutelando i piccoli scali come Trapani" ha replicato Toninelli, che ha promesso di interessarsi. Toninelli ha però detto che "non si fida della Regione Siciliana". E poi: "Più di così non possiamo fare, cazzo".
Pulito. Intanto il comitato “Se volo… voto” si prepara al corteo che terrà lunedì 29 a Palermo. Un corteo di protesta, che farà tappa alla Regione dove verranno consegnate le firme raccolta in queste settimane per salvare l’aeroporto e per dire, sostanzialmente, che senza i voli non si andrà a votare.