Pasquale Calamia, candidato sindaco a Castelvetrano, non ce l'ha fatta ad arrivare al ballottaggio. Cosa è mancato?
Non ce l'abbiamo fatta. Ringrazio gli elettori che hanno riposto fiducia al Partito Democratico e all'intera sinistra di Castelvetrano. Sono stato l'ultimo a candidarsi e tutta la sinistra era con me.
Si è sacrificato lei.
Mi sono candidato con spirito di servizio, per me la politica è servizio per il bene comune. Rispetto alle proiezioni nazionali è un risultato soddisfacente per il Pd. Questo ci dà la forza e la voglia di continuare a lavorare. C'è voglia di sinistra.
Sono arrivati in tanti a sostenerla, dal segretario nazionale Nicola Zingaretti, ai parlamentari nazionali. Cosa non ha funzionato?
In tanti sono stati a sostenermi. Abbiamo presentato un progetto alternativo per la nostra città. Evidentemente questo progetto non siamo riusciti a spiegarlo, non è arrivato ai cittadini. Rispettiamo il risultato delle urne. E' stata una campagna elettorale entusiasmante che come partito ci ha fatto riscoprire una comunità, e questo è un dato importante, ci deve dare la forza per andare a vanti.
Che farete adesso?
L'obiettivo è quello di dare una mano alla città. Noi siamo all'opposizione del governo della città, non siamo stati mai contro Castelvetrano. I cittadini ci hanno dato questo compito, noi verificheremo le proposte che verranno fatte in consiglio comunale.
Sono stati eletti Marco Campagna e Monica Di Bella. Potrebbe scattare un terzo seggio.
Potrebbe, il terzo sarei io e sarei contento. C'è un dato importante. Nel 2012 con 20 mila persone andate al voto il Pd ha preso 1400 voti circa, domenica con meno votanti il partito ha preso più di 2 mila voti. Abbiamo fatto un passo in avanti.
Cosa farete al ballottaggio? Sosterrete qualcuno tra Calogero Martire e Enzo Alfano?
Noi siamo un partito strutturato. La mia opinione personale è quella che i cittadini sono liberi di votare chi vorranno.