Presentato un DDL alla Camera per introdurre l’insegnamento della storia del contrasto alla mafia sia nelle scuola primaria che secondaria.
Il disegno di legge, come riferisce Il Messaggero, è stato presentato dal presidente della Commissione antimafia Morra (M5S).
La proposta targata M5S è stato depositata dalla deputata Nesci e sottoscritta da circa 30 suoi colleghi, alla vigilia dell’arrivo in Aula del testo relativo all’introduzione dell’educazione come materia con voto autonomi.
Storia contrasto Mafia: cosa prevede il DDL
Il DDL prevede che l’insegnamento della lotta alla mafia rientri nel monte ore dell’area storico-sociale di “Cittadinanza e Costituzione”.
La finalità dell’introduzione del summenzionato insegnamento è di prevenire il fenomeno mafioso per estirpare “alla radice la cultura della violenza intimidatoria, estinguendone il fenomeno”. Ciò si desume dalla premessa al DDL, ove si evidenzia che “gli studenti nati negli anni 1990-2000 non conoscono, se non in maniera superficiale, lo sviluppo del fenomeno criminale mafioso negli anni e, dunque, faticano a delinearne l’evoluzione in un quadro oggettivo e informato”
E ancora: “Gli studenti della scuola primaria e secondaria non hanno ancora conosciuto in profondità l’opera, la testimonianza e la lezione morale di figure come Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, per esempio. Al contrario, anche per l’affermarsi di una generale tendenza involontariamente celebrativa della potenza mafiosa, talvolta modelli come il capo dei capi si sono radicati a livello culturale; in taluni casi, purtroppo, perfino sotto una luce mitica”
Il DDL, infine, prevede l’istituzione del “Premio per il coraggio della verità”, la cui consegna a quegli studenti, che si distinguono “per la realizzazione di un’opera artistico-letteraria che testimoni l’impegno civile nella lotta alla mafia”, spetta al Presidente della Repubblica.