Caterina Loria, imprenditrice e rappresentante del comitato #sevolovoto. Il 29 aprile avete portato alla Regione le firme raccolte per l’aeroporto di Birgi, quante firme sono state raccolte?
In poco meno di tre settimane abbiamo raccolto 42mila firme, ma non ci fermiamo, continueremo con le nostre iniziative.
Sono tantissime, vi aspettavate un risultato del genere?
In realtà no. Siamo stati accolti bene, sia da Trapani, Marsala e dai territori limitrofi, ci aspettavamo venti, venticinquemila firme ma abbiamo raddoppiato le aspettative.
Il comitato #sevolovoto è un comitato apartitico che ha messo assieme tanti imprenditori, tanti operatori turistici e cittadini. E’ partito da Trapani e poi è arrivato in tutta la provincia.
In realtà non è partito solo da Trapani ma da una cooperazione tra Trapani e Marsala, dobbiamo sottolineare la partecipazione di Marsala e degli imprenditori marsalesi. Il nostro è un movimento apolitico e apartitico. Noi abbiamo incontrato Toninelli, ministro delle Infrastrutture, fino ad arrivare a Salvini, Faraone, segretario regionale del PD. Non ci tiriamo indietro di fronte a nessuno. Stiamo cercando di interpellare tutte le forze politiche perché abbiamo bisogno di loro e ci rendiamo conto che è soprattutto un problema politico. Devono aiutarci direttamente loro. Chiunque riuscirà a portare beneficio alla provincia di Trapani avrà tutto il nostro appoggio e dei cittadini della provincia.
L’aeroporto a breve rischia la chiusura, ci sono pochissimi voli al giorno e la situazione peggiora sempre di più.
Noi siamo passati dall’avere due milioni di passeggeri ad averne duecentomila. Il pil del territorio diminuisce drasticamente. Le partite iva chiuse negli ultimi anni sono più di duemilacinquecento. Trapani vive di turismo e lo ha fatto grazie all’aeroporto e tutti quelli che hanno investito in B&B o alberghi o case vacanze, oggi si trovano a non poter pagare un mutuo.
Purtroppo, c'è una grandissima differenza, dai due milioni di passeggeri che portavano economia nel trapanese ai duecentomila odierni.
E’ per questo motivo che noi siamo riusciti a coinvolgere così tante persone e non abbiamo coinvolto i comuni dove si è votato domenica. Adesso faremo una campagna anche in questi comuni.
Caterina Loria, le firme le avete consegnate nelle mani di Carmela Madonia, capo di gabinetto del Presidente Nello Musumeci e membro del CDA di Airgest.
Abbiamo inviato delle pec sia a Musumeci sia all’assessore Falcone, sia a Pappalardo, ma nessuno si è degnato di risponderci. Abbiamo preso l’appuntamento con la Madonia, alla quale abbiamo consegnato un documento in cui chiediamo la fusione con Palermo o Catania nel minore tempo possibile. Questa stagione ormai ce la siamo giocata, dobbiamo guardare all’inverno 2020. Abbiamo chiesto anche un miglioramento dei trasporti su gomma. Trapani è un’isola nell’isola. Qualsiasi turista che arriva ad esempio a Palermo, dopo le 16:30, non trova un autobus per venire a Trapani. Bisogna puntare dunque al miglioramento dei servizi e dei trasporti nel territorio a prescindere dall’aeroporto di Birgi.
Questa provincia e la Sicilia in genere, continuano a rimanere indietro ad esempio nel trasporto, sia su gomma che ferroviario, e continua a non poter dare quei servizi, oggi essenziali se si vuole puntare al turismo.
Assolutamente sì. Per questo noi ci stiamo concentrando innanzitutto sull’aeroporto. Qui non c’è lavoro, la gente scappa, un’unica opportunità può essere il turismo, se ci tolgono l’aeroporto è la fine.
Loria, avete ricevuto anche il sostegno anche da parte di alcune amministrazioni comunali.
A Palermo erano presenti i sindaci di Trapani, Erice, Valderice, Paceco, erano presenti delle delegazioni di Marsala e Custonaci, abbiamo avuto l’appoggio del sindaco di Favignana Pagoto, purtroppo devo dire della totale assenza dell’amministrazione di San Vito Lo Capo, c’erano gli imprenditori di San vito ma non le istituzioni. Ci hanno sostenuto anche i sindaci di Castellammare e Alcamo.
Eravate in tanti alla manifestazione di Palermo e vi siete autofinanziati?
Eravamo 300/350 persone partite da Marsala, Trapani e Custonaci. In realtà autofinanziati no. Abbiamo chiesto un contributo ai trapanesi. Lo abbiamo fatto da tre settimane, e i marsalesi e i trapanesi ci hanno sostenuti. Devo dire che i trapanesi sono un po’ apatici. Ci alziamo la mattina e guardiamo il mare, guardiamo Erice e Monte Cofano e diciamo che bella giornata e restiamo così, affascinati e bloccati dalla bellezza della nostra terra. Consentitemi di andare fiera di questo movimento, che è riuscito a smuovere un po’ gli animi dei trapanesi. Abbiamo chiesto, come comitato #sevolovoto, alla Madonia, di fare in modo di far partecipare, a rotazione, una persona del nostro comitato tutte le volte che si riunirà il tavolo tecnico per Birgi istituito da Musumeci e cercare di vigilare su quanto si farà.