Arriva sul tavolo dell'antimafia nazionale il caso Montante. Il presidente, il senatore del Movimento Cinque Stelle Nicola Morra, ha chiesto ufficialmente le carte dell'inchiesta alla procura di Caltanissetta. «Dopo aver interloquito direttamente con il procuratore capo Amedeo Bertone e dopo le nuove rivelazioni diffuse dai media è necessario che l'Antimafia segua il caso con attenzione -dichiara in una nota Morra -. Il primo passo è quindi acquisire la documentazione e le relative informative della polizia giudiziaria. È altresì importante non lasciare isolata la Procura ed i suoi magistrati che stanno svolgendo un enorme lavoro per comprendere la profondità di talune trame ed intrecci criminali da parte di pezzi dello Stato».
Dunque dopo la relazione della commissione regionale presieduta da Claudio Fava arriva anche la commissione parlamentare antimafia nazionale che ha maggiori poteri rispetto alla regionale. Fava aveva già parlato di «governo parallelo» riferendosi alla gestione di alcuni assessorati regionali. Parole che pesano come macigni quelle del presidente Morra. «Il caso Montante - aggiunge il senatore - lascia sgomenti per la capacità di infiltrazione nelle istituzioni, ma ancora di più lascia sgomenti il silenzio che si vuole far calare su questo processo e le continue e devastanti rivelazioni che stanno venendo a galla». Non si esclude una visita di Nicola Morra a Caltanissetta a breve.
Il tribunale nisseno è sede del processo che si sta svolgendo con due riti differenti a carico di Antonello Montante e degli altri imputati. La sentenza del rito abbreviato con la quale Montante ha deciso di essere giudicato è prevista per venerdì 10 maggio. Anche se con tutta probabilità slitterà al 14. Mentre il processo con il rito ordinario entrerà nel vivo a breve, infatti si stanno concludendo le fasi preliminari. Saranno sentiti i primi testi ammessi, ovvero sette collaboratori di giustizia.