Informativa
Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy.
Se vuoi saperne di più negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy.
Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie. I cookie ci aiutano a fornire i nostri servizi.
Utilizzando tali servizi, accetti l'utilizzo dei cookie. Cookie Policy   -   Chiudi
07/05/2019 08:30:00

Coltellate davanti a disco-pub di Castelvetrano, il processo a Giuseppe Tummarello

Lesioni personali è il reato contestato al 32enne castelvetranese Giuseppe Tummarello, processato davanti al giudice monocratico di Marsala Bruno Vivona. I fendenti, la notte del 13 dicembre, verso le 5 del mattino, sarebbero stati sferrati al culmine di una discussione nata per “questioni di donne”. La vittima: l’allora 36enne A.M., anche lui di Castelvetrano. Teatro dei fatti fu lo spiazzo antistante il “Selinus Club”.

Nell’ultima udienza, in Tribunale, è stata ascoltata la 49enne Rosa Anna Bua. “Ero dentro il locale – ha dichiarato la donna – quando qualcuno mi ha detto che fuori c’era stata una rissa. Sono, pertanto, uscita per vedere cosa era accaduto, ma ormai c’erano già i carabinieri e un’ambulanza. Ho visto Giuseppe Tummarello, che conosco, che poi è andato via”.

Tummarello, difeso dall’avvocato Giovanni Miceli, fu, poi, raggiunto a casa e arrestato (domiciliari) dai carabinieri, che gli trovano gli abiti intrisi di sangue sotto il letto. Dopo l’accoltellamento, A.M. venne subito trasportato al pronto soccorso dell’ospedale di Castelvetrano, dove, ormai privo di conoscenza, fu immediatamente sottoposto ad intervento chirurgico. A.M. fu, successivamente, dimesso con 25 giorni di prognosi di convalescenza per “trauma facciale con frattura ossa nasali e ferita da taglio da arma bianca di circa 2 cm”. Nel frattempo, dopo avere raccolto alcune testimonianze, i carabinieri identificavano l’aggressore. Condotto in caserma, Tammurello ammise, spiegarono gli investigatori, di aver colpito A.M., suo conoscente, con un coltello a serramanico. Su disposizione della Procura di Marsala fu, quindi, posto agli arresti domiciliari in attesa della convalida da parte del gip, che tre giorni convalidò l’arresto, rimettendo però Tummarello in libertà, ma con obbligo di dimora nel comune di residenza, nonché l’applicazione della misura cautelare dell’obbligo di presentazione quotidiana in caserma. Nel processo, l’accoltellato si è costituito parte civile. Ad assisterlo è l’avvocato Enzo Salvo.