Una nuova legge sull'urbanistica in Sicilia che riformi il testo in vigore del 1978. I tempi sono maturi e la prossima settimana l'assessore regionale al Territorio e Ambiente Toto Cordaro presenterà al presidente Nello Musumeci una prima bozza del testo. Testo al quale hanno contribuito anche l'ordine degli architetti e la scuola politecnica dell'Università di Palermo ma anche associazioni come Legambiente, Anci e Ance. Ieri i costruttori hanno presentato le loro proposte nel corso del convegno «Rigenerazione urbana e nuova pianificazione. Contributi per la riforma dell'urbanistica in Sicilia», organizzato a Palazzo Forcella De Seta.
La legge vigente in Sicilia (datata 27 dicembre 1978, n. 71), ha compiuto quarant'anni e recepisce il modello della legge nazionale che, di anni, ne ha compiuti settantacinque mentre, nello stesso arco temporale, le altre Regioni italiane hanno maturato e messo in atto esperienze di normativa urbanistica innovativa che facilita la rigenerazione urbana.
Secondo Ance obiettivi primari sono «la rigenerazione urbana, ambientale, economica, sociale e culturale, contrasto al consumo di suolo e valorizzazione della qualità architettonica in Sicilia». Secondo quanto stabilito nel documento dei costruttori, «la nuova legge urbanistica regionale dovrà avere una gerarchia di pianificazione più snella di quella attuale, con procedure di approvazione semplificate e, sulla scia di quanto hanno fatto altre Regioni, dovrà incentivare gli interventi di rigenerazione urbana tramite la qualità architettonica». Istanze che sono state inserite all'interno del testo del governo. «Le novità più importanti sono quelle del consumo suolo zero e l'inserimento del principio dell'economia circolare all'interno dell'urbanistica - ha spiegato Cordaro -questo vuole dire riuso, riutilizzo e ristrutturazione per gli immobili fatiscenti che non sono più utilizzati per l'originaria ragione per cui erano stati costruiti». La legge inoltre farà da quadro all'interno del quale dovranno muoversi i piani regolatori comunali funzionando da «linea di indirizzo che faccia da pianificazione vera e da cornice», ha aggiunto l'esponente della giunta Musumeci. Altro tema è quello della semplificazione dei processi «con una riduzione dell'attività invasiva della regione che deve solo avere una attività di controllo e vigilanza e, eventualmente, di poteri sostitutivi in caso di inerzia» delle amministrazioni ed anche la necessità di semplificare le procedure legate alla vas: «Dobbiamo cercare una soluzione normativa che non soltanto riduca i tempi: lo si può fare solo in collegamento con la legge nazionale e dobbiamo riuscire a ridurre in maniera sostanziale la quantità e la tipologia di soggetti, istanze e proposte che devono andare obbligatoriamente a vas».
«Noi chiediamo di continuare questo percorso che è stato iniziato», ha aggiunto Fabio Sanfratello, presidente di Ance Palermo. L'Ance invita a guardare, pur con alcuni accorgimenti, alle legge realizzata dall'Emilia Romagna «che pone al centro sia la questione del consumo di suolo a saldo zero che la questione decisiva del riuso, della rigenerazione urbanistica e il nuovo approccio agli standard»