Sugli alberi sradicati in piazza Vittorio Emanuele a Paceco, e le conseguenti polemiche da parte di cittadini e ambientalisti, c'è l'intervento dello stesso sindaco Giuseppe Scarcella che, con una nota pubblica spiega i motivi per cui si è presa la decisione di abbatterli legati alla sicurezza dei pedoni.
“La piazza Vittorio Emanuele, a causa di tante basole sollevate dalle radici degli alberi, era una insidia già da alcuni anni, come dimostrato dai numerosi incidenti e rovinose cadute di cittadini in passato - scrive il sindaco -; l’ultimo episodio è di pochi mesi fa, quando un bambino è caduto tra le lastre di marmo rialzate attorno ai pini. La piazza sarà quindi resa sicura, e calpestabile in ogni sua parte, attraverso la sostituzione del basolato. Ma per lavorare sul marmo, sono stati innanzitutto rimossi i pini, che saranno sostituiti con alberi adulti di altra specie con radici meno dannose (nei prossimi giorni decideremo quali piantare, tra un ventaglio di cinque ipotesi che ci è stato prospettato). I lavori per la messa in sicurezza della piazza, sono stati oggetto di diversi incontri con tecnici ed esperti, nei mesi scorsi, e siamo soddisfatti per avere ricevuto il finanziamento necessario per la progettazione e la realizzazione dell’opera: il contributo di centomila euro, assegnato al Comune di Paceco dal Dipartimento per gli Affari interni del Ministero dell’Interno (in virtù del cosiddetto decreto Salvini). Avevamo la necessità di iniziare i lavori entro il 15 maggio (termine fissato nel decreto) e il 14 maggio - conclude il primo cittadino - sono stati avviati gli interventi per rendere la piazza completamente fruibile e assolutamente sicura”.
L’ex sindaco di Paceco Totò Pellegrino si rivolge al sindaco Scarcella contestandogli il taglio degli alberi dalla piazza Vittorio Emanuele: “Il Sindaco Scarcella ha dichiarato pubblicamente che sarebbe stata mia la scelta scellerata di piantare questi pini che adesso hanno estirpato. E’una menzogna - afferma Pellegrino - una bufala! I fatti sono questi. Nel 1998, prima di completare la mia sindacatura, la mia Giunta ha approvato il progetto ed ha appaltato i lavori di rifacimento della piazza. Il progetto prevedeva di sostituire 19 pini (su un totale di 31) con pini della stessa specie esistente che era il pino d’Aleppo, un tipo di pino che arredava la piazza da circa 70 anni senza creare gravi danni. Il Sindaco che mi è succeduto, nel 1999, ha ritenuto di sostituire tutte le piante con il pino domestico (pinus pinea) che ha un maggiore sviluppo rispetto alla specie precedente e che, quindi, arreca più danni. Anche allora contestai, pure per iscritto, quella modifica del progetto ma non fui ascoltato”.