Il consigliere comunale di Erice, Giuseppe Vassallo, ha presentato una interrogazione all'amministrazione comunale riguardo al documento protocollato dai lavoratori del comune di Erice, che hanno proclamato lo stato di agitazione.
Vassallo chiede al sindaco Toscano di essere informato, sollecitando l'amministrazione a risolvere i problemi e le criticità sollevate dai lavoratori che potrebbero portare anche ad uno sciopero collettivo e ai disagi per gli utenti.
Al consigliere Vassallo e soprattutto agli stessi lavoratori comunali che hanno annunciato il loro stato di agitazione ha risposto il sindaco Daniela Toscano con una nota stampa:
Con riferimento al documento sindacale sottoscritto dai lavoratori del comune di Erice che lo scorso 17 maggio hanno proclamato lo stato di agitazione, è doveroso, soprattutto dopo la divulgazione del documento da parte di alcuni organi di stampa, precisare alcuni aspetti importanti al fine di evitare che le rivendicazioni dei lavoratori vengano strumentalizzate dai soliti “sciacalli” di turno, subito pronti ad attaccare strumentalmente la nostra amministrazione.
I rapporti tra il personale comunale, i loro rappresentanti sindacali, la parte pubblica, e tutti i soggetti a vario titolo coinvolti nella gestione del personale, si sono sempre contraddistinti per la massima collaborazione, correttezza, trasparenza e rispetto reciproco. Le parti hanno sempre cercato attraverso il confronto di trovare le soluzioni migliori nell’interesse dei lavoratori nell’ambito delle possibilità che le norme contrattuali e regolamentari consentono.
Ripetuti e continui sono stati gli incontri, anche informali, tra l’amministrazione, i funzionari, i rappresentanti dei lavoratori, non ultima la riunione che si è tenuta proprio oggi con le organizzazioni sindacali e componenti RSU.
Confronto che si era acceso negli ultimi mesi, soprattutto a causa della vicenda legata alle procedure per la stabilizzazione del personale precario a tempo determinato, su cui si sono purtroppo intrecciati vari accadimenti che ne hanno rallentato la definizione, a cominciare dall’intervento dell’autorità giudiziaria nelle procedure concorsuali bandite nello scorso mese di ottobre (su cui sono ancora in corso i dovuti approfondimenti dell’autorità giudiziaria che mi auspico faccia chiarezza nel più breve tempo possibile) ed al conseguente successivo annullamento in autotutela, alla successiva riprogrammazione delle stabilizzazioni per l’anno 2019, alla successiva indizione delle procedure, al successivo avvio, nel mese di aprile, dell’ulteriore revoca dopo l’introduzione di una nuova norma regionale (art. 22, comma 3, della L.R. 22 febbraio 2019 n. 2) che ha ulteriormente innovato le modalità di stabilizzazione del personale precario.
Un quadro normativo estremamente complesso, variegato ed in continua evoluzione quello delle procedure di stabilizzazione, che richiede il doveroso approfondimento da parte degli uffici comunali e che contiamo, finalmente, di concludere nei prossimi mesi. Anche alla luce di quanto sopra esposto, seppur legittime, appaiono fuori luogo le accuse di immobilismo mosse alla parte pubblica sulle prospettate mancate risposte alle istanze dei lavoratori, sulle croniche disfunzioni da parte dell’Ente, sulla mancata trasparenza degli atti, sulle presunte mancate risposte alle materie di interesse sindacale. Da tenere pure in considerazione il fatto che il nuovo segretario generale, che rappresenta la parte pubblica, si è insediato solamente dallo scorso 1° gennaio, e che lo stesso non è in possesso della “bacchetta magica” per sanare in un sol colpo i problemi che, come accade in ogni amministrazione, si sono accumulati nel corso degli anni. Ogni problematica verrà affrontata e risolta nei giusti tempi che le procedure richiedono, ai lavoratori del comune di Erice che giornalmente si fanno in quattro per garantire i servizi alla cittadinanza, dico semplicemente di avere la giusta pazienza perché faremo di tutto, nei limiti di quello che le norme consentono, di creare sempre migliori condizioni lavorative. A nessuno consento, tuttavia, di strumentalizzare il tutto solo per screditare questa amministrazione trasferendo il normale confronto sindacale tra le parti, verso altri palcoscenici e teatrini vari a cui né l’amministrazione comunale, né tantomeno i lavoratori di questo Ente, sono certa, intendono partecipare.