E’ stato avviato, davanti al giudice monocratico di Marsala Sara Quittino, un processo per stalking e maltrattamenti in famiglia nei confronti un mazarese di 29 anni, Michele Giacalone. Secondo l’accusa, Giacalone avrebbe a lungo tormentato la sua ex compagna, R.P., di 22 anni.
Sia durante il periodo di convivenza, iniziato nell’agosto 2017, che dopo. L’uomo avrebbe posto “in essere ripetuti e quotidiani comportamenti vessatori” ai danni della giovane compagna, assistita dall’avvocato Marilena Messina. A cominciare dall’ottobre 2017, R.P. sarebbe stata aggredita fisicamente e verbalmente. Maltrattamenti continui che nella giovane avrebbero ingenerato “un fondato timore per la sua incolumità e quella dei suoi genitori, inducendola a non uscire di casa, a farsi accompagnare da qualcuno negli spostamenti, a cambiare più volte numero di telefono cellulare, a controllare con una videocamera i movimenti esterni alla sua casa”.
Queste ultime “precauzioni” dopo la separazione dal Giacalone, che nel corso dell’ennesima lite le avrebbe messo le mani addosso, strattonandola, sputandole addosso e sferrandole un calcio all’altezza dell’addome, facendola cadere a terra priva di sensi, quando, il 31 marzo 2018, lei gli disse che voleva tornare a vivere con i suoi genitori. Due giorni dopo, la ragazza decideva di interrompere la relazione e tornare dai suoi genitori. Nelle settimane successive, avrebbe cominciato a seguirla e minacciarla. Le avrebbe anche squarciato le gomme dell’auto e sarebbe andato ad infastidirla anche sul luogo di lavoro (Hotel Kempiski). Il 29 aprile un’altra aggressione. Afferrata per i capelli, le avrebbe sbattuto più volte la faccia a terra. A difendere l’imputato è l’avvocato Walter Marino.