La Lega è il primo partito in Italia, il secondo in Sicilia. Matteo Salvini incassa preferenze, è lui che traina la lista, le due candidate elette sono Annalisa Tardino, supportata da Alessandro Pagano, e Francesca Donato, candidata del partito. Resta molto indietro Igor Gelarda, responsabile regionale Enti Locali.
Salvini ottiene nell’Isola 240 mila preferenze, lascia indietro Silvio Berlusconi che si ferma a 90 mila.
C’è una buona affermazione dentro la Lega che è quella di Maricò Hopps, mazarese, che nella sua città batte lo stesso leader del Carroccio, si assesta bene in tutti i territori della Sicilia.
Si è trattato di una candidatura nata dal basso, una ricerca del consenso senza il supporto dell’apparato di partito, nonostante si cerchi di intestarsi il risultato.
E’ il movimento Cinque Stelle che conquista le città siciliane, consenso su consenso, a Bruxelles ci andranno il catanese Dino Giarrusso e l’alcamese Ignazio Corrao, quest’ultimo a Marsala ha ricevuto quasi 2000 preferenze.
I pentastellati sono primi ovunque, hanno percentuali alte di consenso a differenza delle altre regioni d’Italia dove il movimento perde quota e consenso.
Forza Italia non raggiunge il 20%, così come auspicato dal commissario Gianfranco Miccichè,un solo seggio a disposizione e scatta per Giuseppe Milazzo, già capogruppo all’Ars e candidato voluto da Miccichè.
Nessun cambio di leadership dentro agli azzurri, non ce la fa Saverio Romano nonostante il supporto di Raffaele Lombardo e di Totò Cuffaro.
Molti consiglieri comunali hanno votato per Milazzo, ha dichiarato il suo voto Flavio Coppola non disdegnando un percorso dentro al partito che ha definito “moderato”.
Non va benissimo all’UDC, la candidata messinese Dafne Musolino ha avuto un discreto risultato, i centristi fanno fatica ad esistere da soli se non inseriti dentro altri partiti, dai quali vengono poi inghiottiti.
Tuttavia, Milazzo vince perché la città di Messina ha risposto bene, un punto per il sindaco Catena De Luca che mira al governo della Regione.
Cresce il Pd in termini di punti percentuali ma non può ritenersi soddisfatto, da solo il partito resta a livello nazionale una forza marginale. Porta al Parlamento europeo Pietro Bartolo, su cui hanno puntato molti del partito e che ha incassato tanto voto d’opinione, e Caterina Chinnici uscente.
È Bartolo a trainare la lista.
Non ce la fa a tornare a Strasburgo la catanese Michela Giuffrida, a Marsala nonostante si siano schierati con lei sindaco e giunta, e più di quattro consiglieri comunali del pd, racimola appena 516 voti. Indice non solo della scarsa incisività politica di questa Amministrazione ma anche di come stiano lontani dal territorio. Va ancora peggio a Mila Spicola, 22 voti.
Tra i vincitori c'è Fratelli d’Italia di Giorgia Meloni, il partito supera non solo lo sbarramento e raggiunge percentuali che si attestano intorno al 7,6%, Raffaele Stancanelli contribuisce con i suoi 30 mila voti.
Il dato incide sulla politica siciliana, in tutte le province sono primi i Cinque Stelle, ci sono città in cui raggiungono tra il 40 e il 50%. L’ondata grillina non arretra.
“Il buon risultato di Forza Italia, per le elezioni europee dello scorso 26 maggio, è indice che il partito in Sicilia c’è e su tutti i territori. L’impegno del commissario regionale, Gianfranco Miccichè, e la spinta attivata dalle nove province ha consentito a Giuseppe Milazzo di essere eletto. Trapani ha fatto la sua parte e ha dimostrato che l’ottima percentuale raggiunta è il lavoro sinergico di una classe dirigente che c’è e lavora.
Adesso continuiamo a lavorare, per sostenere l’azione politica di un partito che può e deve crescere, diventando punto di riferimento dei moderati ed esempio di buona politica da praticare”.
Lo afferma Peppe Parrino, vice coordinatore provinciale di Forza Italia a Trapani.