“Il rinvio al 2020 delle elezioni delle città metropolitane e liberi consorzi, deciso dall’Assemblea regionale siciliana, rischia di essere un rinvio sine die. Dopo anni di stallo rischiamo che seguano ancora altri anni per poter celebrare nuovamente le elezioni delle ex province”.
Questo il commento di Leoluca Orlando e Mario Emanuele Alvano, presidente e segretario generale dell’Associazione dei comuni siciliani, che aggiungono: “Come AnciSicilia abbiamo, per primi, segnalato le forti perplessità nell’andare ad elezioni in assenza di un quadro istituzionale e finanziario chiaro che consenta non solo di approvare i bilanci ma anche di avviare un’adeguata programmazione degli investimenti. Il rischio, infatti, è quello di addossare gravose responsabilità sugli amministratori locali senza certezze su funzioni e risorse”.
“Tuttavia - continuano Orlando e Alvano - dobbiamo prendere atto che negli ultimi mesi sono stati fatti significativi passi in avanti ed in base all’ultimo accordo sottoscritto tra il governo regionale e quello nazionale, anche grazie al costante impegno dell’Anci, sono stati previsti 540 milioni per la viabilità secondaria, 212 milioni sulla parte corrente e l’impegno del governo nazionale a fare approvare modifiche normative finalizzate a garantire l’equilibrio corrente di liberi consorzi comunali e città metropolitane della Sicilia”.
“Pur non potendo essere pienamente soddisfatti - precisa il presidente Orlando - e ritenendo che occorrano ulteriori risorse per garantire una duratura stabilità finanziaria degli enti di area vasta, pensiamo che si sia di fronte ad un quadro nuovo del quale bisogna prendere atto e che non si possa più, come accaduto in passato, fare ricorso ai commissari a tempo indeterminato”.
“Per tali ragioni – conclude Orlando - e stante la delicatezza della materia, riteniamo che la data delle elezioni non possa essere né rinviata in eterno, né individuata attraverso valutazioni estemporanee, ma occorra avviare, da subito, un confronto con l’AnciSicilia che rappresenta proprio quegli amministratori locali che dovranno assumersi la responsabilità di candidarsi ed eleggere gli organi rappresentativi delle città metropolitane e dei liberi consorzi”.