Un anno, quattro mesi e 20 giorni di reclusione sono stati inflitti dal gup di Marsala Annalisa Amato ad uno scozzese (nato in Germania) accusato di maltrattamenti in famiglia e lesioni personali gravissime in danno della compagna: una insegnante marsalese.
Ad essere condannato è stato Patrick Rooney, di 42 anni, noto negli ambienti scolastici marsalesi per essere lettore di “madrelingua inglese” nei licei classico e scientifico in altre scuole della città.
Secondo l’accusa, Rooney, tra gennaio 2015 e l’ottobre 2017, tra Milano e Marsala, si sarebbe reso protagonista, si legge nelle carte della Procura di Marsala, di “ripetuti e quotidiani comportamenti vessatori” in danno della compagna, un’insegnante marsalese, dalla quale ha anche avuto un figlio. La donna, infatti, sarebbe stata più volte aggredita, con spintoni, testa sbattuta contro i muri di casa e persino un tentativo di strangolamento. Tutto condito da ripetuti insulti. La donna ha sopportato per quasi tre anni, fino a quando, l’8 ottobre 2017, si verifica l’episodio più grave. Quel giorno, sembra che il bambino più piccolo sia caduto a terra battendo la testa, mentre la madre pensava che a vigilare fosse il padre. Ma quest’ultimo, in realtà, era fuori a lavare la bici, sentendo musica con l’auricolare. “Non hai sentito piangere il bambino?” chiede lei. Ne nasce una discussione e Rooney, secondo quanto ha denunciato la donna, le avrebbe messo le mani al collo, tentando di strangolarla. Lei avrebbe perso i sensi e sarebbe caduta a terra. Si risveglia a letto, mentre lui è “nuovamente addosso e fuori di se”. Lei si mette a gridare e lui si allontana. A questo punto, la donna telefona ai carabinieri, che arrivano subito dopo. Al Pronto soccorso, le diagnosticano lesioni guaribili in 10 giorni. “Ho temuto davvero di morire” scrive la donna nella sua querela. Chiede, quindi, aiuto al Centro antiviolenza “La Casa di Venere”, che l’assiste sia sul piano psicologico che legale. Aspetto, quest’ultimo, curato dall’avvocato Roberta Anselmi, che l’ha rappresentata come parte civile nel processo davanti al giudice Annalisa Amato. Sette gli episodi contestati nel capo d’imputazione. Il primo nel maggio 2015, quando l’uomo avrebbe spinto a terra la compagna nonostante questa fosse incinta. Nell’aprile 2016, poi, avrebbe lanciato la carrozzina del bambino contro il muro perché non sopportava il pianto del piccolo. Tempo dopo, altri scatti d’ira e violenza: anche un calcio un calcio in pancia a lei e minacce di morte. Adesso, oltre che alla pena detentiva, Patrick Rooney, difeso dall’avvocato Salvatore Bilardello, è stato condannato al risarcimento dei danni alle parti civili: 5 mila euro all’ex compagna e 2 mila alla “Casa di Venere”. Negli ambienti scolastici, comunque, chi lo conosce afferma che il comportamento di Patrick Rooney, almeno a scuola, è stato sempre irreprensibile. Mai uno scatto di nervosismo.