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05/06/2019 09:05:00

Le scelte di Salvini e Di Maio costano mille euro a persona, per finanziare il debito

Il documento che oggi la Commissione Europea invierà al governo italiano smonta le politiche economiche di Lega e 5 stelle. La propaganda dei due vice premier Salvini e Di Maio deve scontarsi con una realtà che ci dice che il debito italiano è arrivato a 38 mila e 400 euro a testa e per finanziarlo ogni cittadino italiano paga circa mille euro.

Da quando si è insediato il nuovo governo l'aumento di 100 punti base dello spread (quello che Salvini mangia con il cappuccino) ha portato gli italiani a dover pagare 2 miliari in più di interessi. L'avvio dell'iter per la procedura per debito a carico dell'Italia comporterà una seria ipoteca sui conti nei prossimi anni. Il documento parla chiaro e critica le misure gialloverdi: hanno danneggiato la crescita e fatto volare spread e debito. "L'ammontare del debito impedisce all'Italia di stabilizzare l'economia in caso di crisi finanziarie e pesa sugli standard di vita delle future generazioni". Ma quel che è più grave è che tutte le misure che si vogliono intraprendere, a partire dalla flat tax, sono previste facendo ulteriore deficit, questo esporrà l'Italia nei confronto del mercato ad una crisi di fiducia con un ulteriore aumento dello spread. Addirittura nel 2020 stando così le cose il deficit corre verso il 3,5% calpestando le regole di Maastricht 2020. Ad un certo punto il governo si giustifica attribuendo la deriva dei conti alla minor crescita dal 2018. Ecco la risposta della Commissione: "...sono le scelte politiche del governo ad aver contribuito a questo rallentamento del Pil con un effetto negativo su fiducia e accesso al credito".

Se il reddito di cittadinanza non ha avuto effetti positivi sul Pil, è "quota 100" il grande imputato: "Cancella in parte gli effetti positivi delle riforme delle pensioni e indebolisce la sostenibilità del bilancio italiano nel lungo termine. Fa salire la spesa pensionistica, togliendo risorse a investimenti e istruzione, danneggia la forza lavoro e la crescita potenziale".
Per queste ragioni la Commissione oggi raccomanderà l'apertura di una procedura sul debito e il 9 luglio, i ministri Ue avranno l'ultima parola.