Sono tutti giovani, giovanissimi. Sanno parlare fluentemente almeno tre lingue. Non sono scappati all'estero, sono rimasti in Sicilia e hanno creato qualcosa da zero. Senza aiuto, scavando tra i propri risparmi. Hanno creato l'unico parcheggio autorizzato ai piedi dell'area archeologica di Segesta, tra le più visitate in Sicilia. Ora però il Segesta Parking Archeodromo e il sogno di questi ragazzi viene messo in pericolo da una delle peggiori piaghe che c'è in Sicilia (non è il traffico di Jhonny Stecchino): l'abusivismo.
Da circa tre mesi vicino all'area archeologica di Segesta, tra le più belle in assoluto sull'isola, in cui è possibile ammirare il Teatro e il Tempio, sorge un parcheggio totalmente abusivo. Un'area senza nessun servizio, spianata male, non autorizzata ad essere parcheggio, sorvegliata da due tipi che girano per le auto con una cassettina in mano con su scritto “offerte per beneficenza”.
Un parcheggio abusivo che sta mettendo in crisi quello regolare. Una concorrenza sleale e illegale. Ma anche un'attività proibita perchè sorge in un'area a vincolo archeologico. La storia è particolare.
Il Segesta Parking Archeodromo è stato creato un po' più distante dall'area archeologica proprio perchè la legge non consente l'insediamento di questo genere di attività in prossimità delle aree archeologiche. Per parcheggiare si paga 5 euro, tutto il giorno, e compresa c'è la navetta bus che porta al parco, l'utilizzo dei servizi, una mappa di Calatafimi e dell'area archeologica, e soprattutto la consapevolezza che si sta parcheggiando in una attività legale e autorizzata. E' un piccolo villaggio in cui ci sono bar, giochi per bambini, servizi igienici, negozi di souvenir e altro.
Un'idea messa in pratica dai soci del Segesta Parking Archeodromo due anni fa. Tutto con fondi propri, hanno racimolato quello che avevano, ottenuto tutte le autorizzazioni necessarie (una cosa non facile) e realizzato “Archeodromo”.
Ma l'altro parcheggio, quello abusivo, abusivo sta mettendo a rischio ciò che hanno creato. Lo scorso anno a maggio hanno staccato 19 mila ingressi, in un solo mese, quest'anno, stesso mese, sono stati staccati 9 mila ticket. “Se continua così non so cosa succederà” ci racconta Giuseppe. Rischiano i 18 lavoratori, tutti giovani, e tutti con almeno tre lingue in mente da poter mettere al servizio dei turisti. “Siamo stati costretti a lasciare a casa uno dei lavoratori proprio per le minori entrate per colpa del parcheggio abusivo”. Se continua così rischiano anche gli altri.
I gestori di Segesta Parking Archeodromo non sono però tipi che si lasciano fregare. Hanno documentato tutto e scritto al soprintendente ai beni culturali Riccardo Guazzelli.
“Siamo esasperati da una situazione di evidente illegalità che va avanti ormai da settimane provocando ingenti danni al “Segesta Parking Archeodromo” e alle diverse attività presenti all’interno di esso. Dal 20 aprile 2019 ogni giorno riscontriamo una perdita pari a circa €2.000,00/€3.000,00. Una perdita che ha buttato nello sconforto tutti noi. Siamo ormai a ridosso di licenziamenti dei dipendenti proprio a causa della drastica diminuzione di lavoro. Una perdita che continuando così dovrà individuare un colpevole per chiedere un dovuto indennizzo” si legge nella lettera.
“In barba a normative, sentenze, legge ed autorità, ha preso forma, in un appezzamento di terreno di fronte l'ingresso degli uffici dell'Ente Parco Archeologico di Segesta, un vero e proprio parcheggio abusivo. Da settimane addirittura noti uomini di Calatafimi Segesta ed uno di Salemi invitano le persone a parcheggiare in questo terreno, dicendo agli ignari turisti di accomodarsi e lasciare un'offerta libera per il parcheggio. Tutto questo avviene alla luce del giorno, sotto gli occhi di tutti ed orchestrato da persone con da sempre interessi economici su Segesta”.
Ma c'è di più. Perchè il parcheggio è abusivo, non ha le autorizzazioni, e non potrebbe mai averle.
L'area in questione in fatti è zona archeologica B1. Una classificazione che indica che lì non possono essere costruiti parcheggi, o altri tipi di attività. L'area del parcheggio abusivo ricade all'interno della fascia di rispetto di 200 metri del Parco Archeologico di Segesta, che per legge non può essere occupata da parcheggi e altri insediamenti. In quell'area, come se non bastasse, è presente una zona archeologica non ancora esplorata. Nasconde, come hanno scoperto gli studiosi dell'Università di Siena, un quartiere suburbano di età ellenistica.
Il parcheggio è abusivo, non rispetta le norme, fa concorrenza sleale a chi invece ha creato un'attività in regola, e soprattutto è pericoloso per i visitatori. Perchè dall'area di parcheggio abusiva all'ingresso del parco i visitatori sono costretti a percorrere la strada statale che porta a Calatafimi, senza banchine, né marciapiedi. Una camminata pericolosa, insomma, perchè rischiano di essere investiti.
“E' impensabile ed assurdo che le autorità non prendano immediati provvedimenti per ripristinare la sicurezza a Segesta e per non far morire un’attività legale che da sostegno a 18 persone e relative famiglie. Una situazione che mette anche in cattiva luce il Parco Archeologico di Segesta dove i turisti si trovano accolti in questa maniera”, continua la lettera.
“Siamo a richiedere disperati un immediato intervento al fine di ripristinare la legalità, la giustizia e la sicurezza a Segesta. Siamo dei giovani e meno giovani che fin dal primo giorno abbiamo creduto in questo progetto, investendo e credendo di poter realizzare il nostro sogno di poter vivere onestamente nella nostra terrà offrendo servizi, professionalità e la tanta voglia di fare. Questo sogno sta per essere infranto da un muro di illegalità” è il grido di allarme dei gestori e dei lavoratori di Archeodromo che chiedono interventi immediati per eliminare la situazione di illegalità.
Ad oggi ci risulta c'è solo un ordinanza di inibizione all’accesso fatta dalla Soprintendenza di Trapani, proprio a firma di Riccardo Guazzelli. Una ordinanza con la quale si concedono 30 giorni ai proprietari del parcheggio abusivo per inibire l'accesso all'area. Risultato, non è successo nulla. In questi trenta giorni, scaduti a fine maggio, il parcheggio abusivo ha continuato a lavorare, togliendo clienti a quello regolare. In più dopo i trenta giorni il parcheggio è ancora là, aperto a tutti, abusivo, con i parcheggiatori che fanno soldi illegalmente e danneggiano le attività legali come il Segesta Parking Archodromo. Attività che puntano ad offrire servizi ai turisti, fatta da giovani che hanno scelto di restare in Sicilia, di coltivare un sogno.