Scena muta davanti al gip di Roma di Paolo Arata, il faccendiere arrestato la scorsa settimana per corruzione, intestazione fittizia e autoriciclaggio. Con Arata sono finiti in manette anche il figlio Francesco e Vito Nicastri, l'imprenditore di Alcamo ritenuto vicino al boss Matteo Messina Denaro.
Anche il figlio di Arata, Francesco, e Nicastri, padre e figlio, si sono avvalsi della facoltà di non rispondere. Francesco Arata si è presentato davanti al gip di Roma, delegato dal gip di Palermo, mentre gli altri sono stati sentiti dal giudice di Palermo che ha firmato la misura cautelare. Secondo l'accusa Arata sarebbe socio occulto di Nicastri negli affati dell'eolico.
È stato rinviato a giovedì, a causa di un’indisposizione del gip, Guglielmo Nicastro, l’interrogatorio di garanzia di Alberto Tinnirello, il dirigente regionale che da mercoledì si trova agli arresti domiciliari con l’accusa di corruzione, nell’ambito di un’indagine sugli impianti di energia alternativa da realizzare in Sicilia, condotta in parallelo dalle Procure di Palermo e Roma.