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20/06/2019 06:00:00

Castelvetrano e la mozione Plastic Free. Il Pd: “Il sindaco si è sottratto al confronto”

 Dopo aver archiviata la presunta incompatibilità del consigliere Marcello Craparotta, che ha pagato il suo debito col comune (il sindaco Alfano ci aveva anticipato la cosa in un’intervista che trovate qui), il consiglio comunale ieri si è attorcigliato sulla mozione Plastic Free del Partito Democratico.

 

Ma prima di farlo, era comparsa all’orizzonte anche la possibilità di annullare la seduta a causa della scelta dell’orario.

Sì, perché rispetto all’orario serale, stavolta la seduta è stata fissata per le 9,30 di mattina.

Monica Di Bella (Pd), sottolineando la difficoltà della partecipazione per i consiglieri che svolgono la libera professione, ha chiesto se la mancata riunione dei capigruppo per la determinazione dell’orario avrebbe potuto inficiare la validità della seduta.

 

Seduta che è stata sospesa, ma dopo la riunione dei capigruppo è ricominciata. Insomma, bisogna far riferimento all’orario di lavoro dei dipendenti del comune ai quali, dato il dissesto finanziario, non possono essere pagati gli straordinari.

 

Ma l’attorcigliamento sulla mozione Plastic Free è stato comunque singolare.

Alla minoranza non è andato giù il fatto che il giorno prima del consiglio comunale, il sindaco Alfano avesse reso Castelvetrano comune Plastic Free attraverso una propria ordinanza, dandone notizia sulla propria pagina Facebook (la trovate qui), ancor prima di pubblicarla sul sito del comune.

In questo modo il sindaco si è voluto sottrarre al confronto in aula – è intervenuta Monica Di Bella, firmataria del documento insieme a Marco CampagnaSenza contare che la mozione stessa, si sarebbe potuta anche migliorare attraverso l’apporto di tutti i consiglieri.

 

Inoltre, nell’ordinanza, la Di Bella ha rilevato delle mancanze rispetto alla mozione del Pd. Per esempio, quest’ultima prevedeva pure un’attività di sensibilizzazione dei “titolari di bar, ristoranti, pizzerie, etc…”, atteso l’inizio della stagione estiva, soprattutto nelle borgate marittime, “a vendere utilizzare e fornire ai clienti sacchetti in plastica o posate, piatti, bicchieri, cannucce, mescolatori di bevande monouso che siano biodegradabili”.

 

I consiglieri Giuseppe Curiale e Calogero Martire (di Obiettivo Città) hanno invece fatto rilevare che il sindaco avrebbe potuto fare un’ordinanza soltanto se contingibile ed urgente.

Dove sono – si sono chiesti – i gravi pericoli che minaccino l'incolumità pubblica o la sicurezza urbana che permetterebbero quest’ordinanza?

E ancora: “Dove starebbe l’urgenza, se l’obbligo di non usare prodotti monouso in plastica decorre dal primo settembre?

 

Tra i vari interventi, che per un attimo hanno fatto ricordare il consiglio comunale d’insediamento durato 7 ore, forse quello che più ha chiarito la questione è quello della consigliera Rosanna Ditta: “L’ordinanza del sindaco rispecchia nella sostanza il contenuto della mozione. L’urgenza dell’ordinanza c’è, ma occorre anche tutelare gli esercizi commerciali (per le scorte di magazzino, ndr). I due testi non sono in contrasto. Ovvio che la mozione c’è e va votata”.

 

Alla fine, infatti, la mozione è stata votata favorevolmente da tutti i consiglieri presenti, maggioranza e minoranza.

E senza saltare il pranzo.

 

Egidio Morici