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21/06/2019 14:20:00

E' morto il Sindaco eroe che ha salvato i dipendenti del suo Comune da un incendio

 E' morto il Sindaco eroe che ha salvato i dipendenti del suo Comune da un incendio, uscendo per ultimo, e intossicandosi in maniera letale. 

Stiamo parlando del Comune di Rocca di Papa, dove il sindaco Emanuele Crestini è morto da eroe: è uscito per ultimo per salvare i dipendenti. 
Proprio come il comandante di una nave che affonda, ha abbandonato per ultimo il palazzo del Comune in fiamme. Ma respirare così a lungo i fumi dell’incendio ha compromesso le sue vie respiratorie. Aveva ustioni sul 36% del corpo. Per un tragico gioco del destino è deceduto lo stesso giorno in cui, 3 anni fa, era stato eletto.

Ha lottato dieci giorni nel reparto di terapia intensiva dell’ospedale Sant’Eugenio. Si è battuto come un leone, come aveva fatto la mattina del 10 giugno scorso quando nonostante le ustioni al volto e alle braccia è rimasto nel palazzo del Comune in fiamme e con il rischio che crollasse per portare fuori tutti gli impiegati rimasti bloccati. Era uscito per ultimo, come il comandante di una nave che affonda, il sindaco Emanuele Crestini dopo aver messo in salvo anche il suo delegato ai Servizi cimiteriali del comune di Rocca di Papa, Vincenzo Eleuteri, 68 anni, morto martedì scorso nello stesso ospedale. Nella tarda serata di giovedì anche il primo cittadino si è arreso. È morto per le ustioni e sopratutto per aver respirato troppo a lungo le particelle solide del fumo nero e acre provocato dell’incendio. Se fosse fuggito prima probabilmente sarebbe sopravvissuto. Ma, come Eleuteri, è restato dentro per salvare gli altri. A confermarlo ci sono le testimonianze di chi si trovava nel palazzo del Comune in corso Costituente letteralmente esploso per la fuga di gas causata da tre operai della ditta Tecnogeo di Frosinone che un’ora prima avevano rotto per errore una tubatura dell’Italgas. Il metano, seguendo un percorso sotterraneo che i vigili del fuoco stanno ancora accertando, forse favorito dal fatto che qualcuno ha infilato uno straccio nella falla per bloccarla in modo grossolano prima di allontanarsi dal posto, si è infilato nel seminterrato del palazzo che ospitava l’archivio del catasto e poi ha raggiunto tutti e quattro i piani con la tromba dell’ascensore. E alla fine è esploso: sedici feriti, fra loro anche quattro bambini piccoli del vicino asilo Centro Urbano. Ma i più gravi erano Crestini ed Eleuteri, con il 36 e il 44 per cento del corpo coperti da ustioni di secondo e terzo grado.