Un uomo di 48 anni ha utilizzato in in modo criminale WhatsApp e grazie a un profilo falso da «bambina» ha abusato per tre anni di tre minorenni, tra gli 11 e i 13 anni.
L'uomo alla fine è stato arrestato e ora si trova in carcere a Milano.
Il 48enne, infatti, che si celava sotto il profilo di «Giulia», una inesistente teenager cattiva e minacciosa, con persistenti e complesse relazioni fatte di messaggini, è riuscito a soggiogare delle coetanee e ad abusarne.
Il presunto pedofilo, residente in provincia di Lodi, disoccupato e incensurato, soffre da tempo di problemi psicologici: nei suoi confronti sono ipotizzati i reati di violenza sessuale, corruzione di minore, sostituzione di persona e produzione e detenzione di materiale pedopornografico.
Viveva con gli anziani genitori che lo mantenevano, ed era benvoluto da vicini e conoscenti. Proprio grazie alla sua buona reputazione era riuscito a procurarsi il telefono di una bambina e poi da lei, inserendosi su WhatsApp con il falso profilo, quello delle altre due. Spacciandosi per un tipo spregiudicato e dominante, crudele e minacciosa, era riuscito a soggiogare le sue «amiche», che hanno mantenuto il terribile segreto per paura che «Giulià, tramite la magia nera, facesse «morire» i loro genitori. «Hanno subito per anni e mantenuto segreti terribili - hanno spiegato gli inquirenti - paradossalmente proprio per proteggere la famiglia».
Era sempre dal profilo falso che ordinava alle tre di recarsi a casa sua e davanti a loro faceva finta di essere a sua volta vittima delle pretese della teenager dominante e abusava delle giovani, filmando tutto.
Dopo tre anni però ha commesso un errore: alcune foto hard di una delle tre ragazzine abusate sono finite per sbaglio su un profilo Instagram, e quando in classe si è saputo, una coetanea ha riferito i suoi sospetti a una insegnante, che ha denunciato tutto alla polizia. I genitori, invece, che direttamente o indirettamente conoscevano tutti l'arrestato, non si sarebbero accorti di nulla fino alla fine.