A Paceco i disabili non usufruiscono più del trasporto, nonostante ci sia una convenzione stipulata con l’AIAS.
Succede che da lunedì 17 giugno il trasporto viene terminato alle ore 14, con gravi disagi per il disabile che presso le strutture di competenza conduce un percorso riabilitativo fino alle ore 16.30.
Ma c’è di più, sempre dal 17 giugno e senza alcun preavviso, i disabili non vengono trasportati, sono stati lasciati presso le loro abitazioni, noncuranti delle famiglie che si sono ritrovate a non capire cosa stesse succedendo.
Eppure il Comune di Paceco ha stipulato una convenzione con il Centro AIAS del territorio per il trasporto dei disabili, si tratta di un pubblico servizio, se interrotto si risponderà a tutte le responsabilità penali del caso.
Da chi dipende questa interruzione? Perché i disabili sono stati lasciati a casa nonostante la convenzione stipulata?
Se il Comune, con l’assessore al ramo e il dirigente del settore, non sono a conoscenza dell’interruzione del pubblico servizio potranno rivalersi sul centro accreditato e affidatario del servizio, se invece sono a conoscenza del problema ci chiediamo come sia possibile che non si attivino per l’immediata ripresa del trasporto?
Si tratta di diritti e non di favori a soggetti portatori di handicap, che già vivono condizioni di disagio, privarli del loro percorso riabilitativo, non tenendo conto degli orari e delle necessità, implica un passo indietro nella gestione di tematiche oggi attenzionate da molti.
Chi ripagherà del danno subito?
L’assistenza non è un regalo, è un dovere per chi ha deciso di occuparsi di una comunità, di cui i disabili fanno parte.
Non si può sospendere un servizio che consente al disabile di continuare il percorso riabilitativo, non si possono gettare le famiglie nella disperazione cupa e insopportabile.