La citazione del neo deputato europeo di Forza Italia e leader del partito Silvio Berlusconi è stata chiesta oggi, al processo d’appello per la trattativa tra Stato e mafia, dall’avvocato Francesco Centonze, difensore di Marcello Dell’Utri, che ha chiesto la riapertura dell’istruttoria dibattimentale per sentire l’ex premier come testimone. Il giudice a latere Vittorio Anania ha terminato oggi la lettura della relazione introduttiva e solo dopo la parola è passata alle parti del processo.
“E’ indispensabile la testimonianza diretta del fatto o vittima della minaccia”, dicono i legali di Del’Utri. IL 20 aprile 2018 la Corte d’assise di Palermo aveva condannato a dodici anni di reclusione l’ex senatore Dell’Utrio e gli ex ufficiali del Ros Mario Mori e Antonio Subranni. Dodici anni anche ad Antonino Cinà, medico vicino al boss Totò Riina. Otto anni di reclusione per l’ex capitano dei carabinieri Giuseppe De Donno, 28 per il boss Leoluca Bagarella e 8 anni per Massimo Ciancimino. L’unico imputato assolto è stato Nicola Mancino, accusato di falsa testimonianza
La difesa di Dell’Utri lo scorso mese di ottobre aveva depositato un appello di quasi 400 pagine e 19 motivi a supporto del ricorso presentato dal collegio difensivo rappresentato da Francesco Centonze, Tullio Padovani e Francesco Bertorotta.
“Si formula istanza di rinnovazione parziale dell’istruzione dibattimentale mediante l’ammissione della testimonianza del dottore Silvio Berlusconi, all’epoca dei fatti presidente del Consiglio dei ministri, in grado di riferire in merito all’eventuale minaccia che Marcello Dell’Utri ebbe a trasmettergli nel corso del 1994”. si legge nella richiesta della difesa.