Informativa
Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy.
Se vuoi saperne di più negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy.
Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie. I cookie ci aiutano a fornire i nostri servizi.
Utilizzando tali servizi, accetti l'utilizzo dei cookie. Cookie Policy   -   Chiudi
27/06/2019 06:00:00

MafiaBet, indagini concluse: le accuse per De Santo, Zito, Barbera

Abbiamo cominciato ieri a fare il punto sulle indagini concluse per l'inchiesta MafiaBet.  Tra i soggetti destinatari dell’avviso delle conclusioni di indagini da parte della Procura Antimafia di Palermo c’è anche Paolo De Santo, accusato di favoreggiamento nei confronti di Luppino con l’aggravante di aver favorito l’organizzazione mafiosa. Abbiamo raccontato qui i rapporti di De Santo con il comune di Campobello di Mazara.

Paolo De Santo è un insospettabile. Il GIP scriveva che De Santo ancorchè residente in Via Bonanno n. 42, è di fatto domiciliato in via Vittorio Emanuele II n. 265 a Campobello, residenza anagrafica della moglie e indirizzo dove risulta avere la sede legale l'impresa individuale a lui riconducibile. Ma De Santo oltre ad avere un'impresa individuale è anche socio della De.Fra s.r.l.

Gli inquirenti lo hanno intercettato il 14 dicembre 2017 mentre era alla guida di una Peugeot intestata alla De.Fra s.r.l. e si recava presso l'agenzia di scommesse di Calogero Luppino.

La De.Fra s.r.l. che si occupa di manutenzione di impianti di illuminazione pubblici e privati intrattiene rapporti di lavoro con il comune di Campobello di Mazara e ha ricevuto diversi pagamenti per lavori effettuati negli impianti di proprietà del comune belicino.

Oggi De Santo è accusato di aver consentito e favorito le comunicazioni fra il Luppino, Lea Cataldo e Francesco Luppino, consegnandogli denaro ricevuto dal Luppino Calogero, in sostanza faceva da intermediario.

Conclusioni delle indagini anche per l’attuale consigliere comunale campobellese Gaudenzia Zito, che non si è mai dimessa nonostante le gravissime accuse. Oggi i pubblici ministeri gli contestano il trasferimento fraudolento di valori con l’aggravante di aver favorito la mafia, perché in concorso con Luppino al fine di eludere disposizioni di legge in materia di prevenzione personale e dei delitti di ricettazione, riciclaggio, autoriciclaggio, si sarebbe intestata la quota della società “Non solo Vip” s.r.l.

Anche Giorgio Luppino, padre di Calogero John, è accusato di ricettazione con l’aggravante di aver favorito la mafia perché al fine di procurare a se o ad altri un profitto, riceveva o occultava denaro proveniente dal delitto di mafia ed altri commessi dal figlio.

Favoreggiamento personale con l’aggravante di aver favorito la mafia è l’accusa ai danni di Giacomo Barbera detto “bettapennula” per avere aiutato il Luppino ad eludere le investigazioni dell’autorità giudiziaria mediante l’apparecchiatura elettronica effettuata una ricerca di dispositivi di intercettazione che potessero trovarsi negli uffici di Luppino.