Dichiaravano di accogliere migranti e facevano carte false per partecipare ai bandi e ottenere fondi pubblici. Si facevano rimborsare fatture false per psicologi e mediatori culturali.
Invece i soldi se li mettevano in tasca. A Lodi, l’indagine Fake onlus ha portato all’arresto di 11 persone che gestivano quattro onlus: «Un pericoloso sodalizio criminale che si è stabilmente inserito nelle gare pubbliche per la gestione dell’emergenza migranti indette dalle Prefetture di Lodi, Pavia e Parma», hanno spiegato i finanzieri.
In carcere è finita Daniela Giaconi, accusata di essere il capo della presunta associazione a delinquere che avrebbe gestito la maxi truffa allo Stato da 7,5 milioni di euro. Altre cinque persone sono ai domiciliari e altre cinque ancora hanno obblighi di dimora e di firma. Tutti sono accusati a vario titolo di associazione per delinquere, truffa allo Stato e autoriciclaggio. In pratica gli 11 accoglievano qualche migrante per salvarsi la faccia, ma molti meno di quanto dichiaravano. E si mettevano in tasca la differenza. Inoltre, sempre secondo la finanza, le quattro onlus coinvolte – Volontari senza frontiere, Milano solidale, Amici di Madre Teresa e Area solidale – risultano essere collegate a noti pluripregiudicati appartenenti alla ‘ndrangheta, «i quali le hanno sfruttate per far ottenere a persone recluse, attraverso il rilascio di documentazione falsa, la concessione della misura alternativa alla detenzione da parte del magistrato di sorveglianza».