La Sicilia è indietro nello sfruttamento delle tecnologie digitali. Imprese ed enti locali dell'Isola hanno, in Italia, il minor tasso di diffusione (10%) del Cloud computing, i sistemi che permettono la condivisione di servizi online.
Lo studio I-Com è stato illustrato all'Ars nel roadshow Digital Impact organizzato da Open Gate Italia e Amazon Web Services.
Le imprese siciliane, secondo i dati del 2018, sono quelle che ricorrono meno ai servizi di condivisione, il 10% rispetto alla media nazionale del 19,8%. Si stima che il raggiungimento dei livelli nazionali porterebbe il prodotto interno lordo regionale a 2.2 miliardi di euro.
Neanche i Comuni sono messi bene. E' vero che nel 2015 in Sicilia il 32,4% dei Comuni faceva ricorso ai servizi in cloud, un dato superiore al 25,3% della media nazionale, ma soltanto il 14,3% dei comuni ha organizzato corsi di formazione ai quali hanno partecipato soltanto il 2,7% dei dipendenti.
Eppure, dice il vicepresidente della Regione, Gaetano Armato, la Sicilia è la regione più cablata del Mediterraneo “ma a questo non corrisponde un'economia digitale sviluppata”.