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06/07/2019 00:05:00

In Italia ci sono 40 Comuni commissariati per mafia

 Sono 40, complessivamente, i Comuni italiani attualmente sottoposti a gestione commissariale. E' questo che emerge dall'ultimo Rapporto di Avviso Pubblico, l'associazione nata nel 1996 per riunire gli amministratori pubblici che si impegnano a promuovere la cultura della legalità, "Lo scioglimento dei Comuni per Mafia. Analisi e proposte", presentato a Roma.

I 40 Comuni commissariati sono tutti distribuiti tra Calabria (22), Sicilia (9), Puglia (5) e Campania (4). Invece dal '91 ad oggi sono 62 le amministrazioni locali colpite da più di un decreto di scioglimento per infiltrazione e condizionamento della criminalità organizzata. Di queste 62 amministrazioni, 45 hanno subito due scioglimenti, mentre 17 ne hanno subiti ben tre. Si tratta dei Comuni di Arzano (sciolto nel 2008, 2015 e 2019); Briatico (2003, 2012, 2018); Casal di Principe (1991, 1996, 2012); Casapesenna (1991, 1996, 2012); Gioia Tauro (1993, 2008, 2017); Grazzanise (1992, 1998, 2013); Lamezia Terme (1991, 2002, 2017, quest'ultimo 1poi annullato); Marano di Napoli (1991, 2004, poi annullato, 2016); Melito di Porto Salvo (1991, 1996, 2013); Misilmeri (1992, 2003, 2012); Nicotera (2005, 2010, 2016); Plati' (2006, 2012, 2018); Roccaforte del Greco (1996, 2003, 2011); San Cipriano d'Aversa (1992, 2008, poi annullato, 2012); San Ferdinando (1992, 2009, 2014); San Gennaro Vesuviano (2001, 2006, poi annullato, 2018); Taurianova (1991, 2009, 2013).

Mentre per quanto riguardo i decreti di scioglimento "dal maggio 1991 al dicembre 2018 sono stati emanati ben 328, con una media di quasi 12 l'anno. 26 decreti sono stati annullati dai Tar o dal Consiglio di Stato. Molti decreti sono stati invece prorogati, dando più tempo alle Commissioni straordinarie di operare. Alcuni Comuni hanno subito un doppio o un triplo scioglimento’’. Il rapporto ha evidenziato che “sul piano geografico la concentrazione degli scioglimenti si registra nelle tre regioni a tradizionale presenza mafiosa, Sicilia, Calabria e Campania, con un andamento temporale tutt'altro che lineare. Nei primi anni di vita della normativa (1991- '93) si registra una media di circa 30 decreti all'anno. A questa partenza sprint segue, nel biennio successivo, una drastica riduzione, con una media di 3,5. Poi si ha una lunga stagione altalenante (1996-2011), seguita da una fase, che dura fino a oggi, di alti e bassi’’. Complessivamente gli enti locali “nella procedura di verifica per infiltrazioni della criminalità organizzata sono stati fino ad oggi 278. Di questi 249 effettivamente sciolti (compresi un capoluogo di provincia e cinque aziende sanitarie)”. Vanno infatti considerati "i 45 procedimenti ispettivi conclusisi con l'archiviazione (si contano 15 amministrazioni interessate sia da archiviazione che da scioglimento. Inoltre un Comune ha subito due archiviazioni)”.