L’imminente nomina a Trapani di Fabio Bongiovanni Raimo, commissario provinciale UDC, come assessore della giunta presieduta da Giacomo Tranchida, ha creato malumori e dissenso nella consigliera Anna Garuccio.
La Garuccio insieme ad Alberto Mazzeo è stata eletta nella lista Trapani Tua, lista voluta sia da Mimmo Turano che dallo stesso Bongiovanni.
Ad un anno dalle elezioni il sindaco Tranchida, per come aveva previsto in campagna elettorale, è pronto a dare spazio ai partiti e per l’UDC il nome che circola è quello dell’attuale commissario provinciale.
Pare ci sia pure un documento scritto e firmato da 21 componenti, tranne la Garuccio, a sostegno dell’assessorato a Bongiovanni.
La consigliera prende le distanze da questo documento che non conosce, di cui nessuno le ha mai parlato e soprattutto dice di non essere mai stata interpellata dal sindaco Tranchida per concordare il nome di un eventuale assessore. Il rapporto poi tra la Garuccio e Bongiovanni non è mai esistito, le frizioni ne hanno determinato la rottura, nessun dialogo tra i due.
Oggi il sindaco di Trapani dovrà affrontare le questioni, fare chiarezza e procedere entro la settimana alla nomina dell’assessore in quota Udc.
Sulla figura di Bongiovanni c’è la fiducia anche di Alberto Mazzeo che ha firmato il documento.
I due consiglieri, sia Mazzeo che Garuccio, seppure eletti in Trapani Tua fanno parte in consiglio comunale del gruppo “Amo Trapani”, è necessario essere almeno tre componenti per la creazione di un gruppo consiliare.
Lo scontro si consumerà a breve, nel momento in cui verrà ufficialmente formalizzata la nomina a Bongiovanni, la Garuccio non se ne starà con le mani in mano e potrebbe definitivamente allontanarsi dallo scudocrociato, nonostante il buon dialogo che la lega all’onorevole Eleonora Lo Curto.
A quel punto Bongiovanni sarebbe si assessore della giunta Tranchida ma legittimato da un solo consigliere.
Movimenti anche in casa Demos, anche lì c’è l’intesa con il sindaco che potrebbe nominare Peppe Pellegrino. L’assessorato è ambito da vari esponenti del Pd, che a vario titolo hanno fatto pressing sul segretario regionale, Davide Faraone.
Un pressing che non ha sortito gli effetti sperati per il non dialogo che persiste tra Tranchida e Faraone, l’ipotesi Pellegrino metterebbe d’accordo varie anime e non alimenterebbe ulteriori scontri.