La sesta sezione della Corte di Cassazione ha depositato la motivazione della sentenza del 28 Marzo con la quale era stata annullata l'ordinanza del Tribunale del Riesame di Palermo e la stessa ordinanza di custodia cautelare, emessa dal Gip di Trapani che aveva applicato la misura degli arresti domiciliari dell'allora Capo del Genio Civile di Trapani, Ing. Giuseppe Pirrello, indagato per diverse condotte di corruzione e abuso d'ufficio.
Dichiara l'avvocato Baldassare Lauria: "Quell'ordinanza custodiale, che si fondava esclusivamente sulle intercettazioni ambientali disposte nell'ufficio del figlio dell'indagato, Onofrio Pirrello, parimenti indagato, secondo la Cassazione, ha violato precisi diritti protetti dalla Costituzione italiana, intercettazioni che quindi non potranno essere utilizzate nei confronti degli indagati. La Corte di Cassazione ha puntato il dito sul fatto che Pirrello al momento delle disposte intercettazioni ambientali non era indagato per il reato di minaccia a corpo politico ed amministrativo, procedimento quest'ultimo nell'ambito del quale erano state disposte le intercettazioni ambientali dalle quali erano poi emersi i sospetti per la corruzione"
"La sentenza della Cassazione attesta l'illegittimità dell'ordinanza custodiale che ha arrecato danni irrimediabili al mio assistito" conclude Lauria, auspicando la dovuta richiesta di archiviazione da parte del P.M. e riservandosi ogni iniziativa riparatoria del grave danno subito.
Pirrello fu arrestato nell'ambito dell'operazione "Palude" del Novembre scorso. Era uno scambio di favori continuo. Progetti approvati in cambio di lavori nelle ville di famiglia. Incarichi affidati in cambio di soldi. Ingegneri, geometri, architetti compiacenti, secondo le indagini. Ne parliamo qui.