Omicidio stradale. E' questa l'accusa, pesantissima, per Fabio Provenzano. L'uomo, 34 anni, era alla guida dell'auto, una Bmw 320, che venerdì scorso, intorno a mezzanotte, è uscita fuori strada, sulla A29, nei pressi dello svincolo di Alcamo. Era con i suoi figli. Uno, Francesco, 13 anni, è morto sul colpo, l'altro, Antonino, 9 anni, è in condizioni disperate. A pesare su Provenzano, fruttivendolo di Partinico, sono alcuni fatti: il video che ha postato su Facebook con la sua diretta mentre guidava, poco prima dell'incidente, video poi rimosso da chi evidentemente ha la sua password del profilo. Poi c'è la velocità sostenuta a cui andava l'auto. E, terzo elemento, si attende l'esito degli esami tossicologici del sangue per capire se il padre delle due povere vittime, in maniera incosciente, si sia messo alla guida in condizioni di ebbrezza o sotto addirittura l'effetto di qualche droga. I risultati sono attesi oggi.
Come mai l'auto è finita fuori strada? Colpo di sonno, distrazione da cellulare, malore? La verità la sa solo Fabio Provenzano, che però è in coma. Certo è che l'auto ha sbattuto con violenza contro il guard rail e poi contro un blocco in cemento, ribaltandosi.
Antonino, il bambino di 9 anni è ricoverato al Trauma Center di Villa Sofia. Sulla base dell'ultimo bollettino emesso dai medici iè stazionario, ha delle quasi impercettibili attività cerebrali ma i medici hanno considerato le sue condizioni «difficilmente reversibili». E' quindi una lenta agonia.
Fabio Provenzano, invece, ha subito una prima operazione e continua a rimanere in coma farmacologico per via delle diverse lesioni riportate alla colonna vertebrale e alla gabbia toracica, con emorragia cerebrale.