–Dieci anni di carcere e 6000 mila euro di multa sono stati invocati dal pm Niccolò Volpe per il 32enne castelvetranese Fabio Vito Circello. “Quella coltellata all’addome di Maurizio Bongiovanni – ha detto il pm - fu inferta per uccidere. Anche se non intaccò organi vitali. Si tratta, quindi, di tentato omicidio. Non semplici lesioni personali”.
Il pubblico ministero ha invocato sette anni per il tentato omicidio (fatto datato 24 febbraio 2017) e tre anni per il sequestro di un romeno (Pietro Iacob) che sarebbe stato attuato, il 23 gennaio 2016, insieme al cugino Leonardo Circello, di 39 anni. Per quest’ultimo, il pm ha chiesto due anni. Fabio Circello è imputato anche per rapina ai danni di Iacob.
Il giorno in cui l’avrebbe sequestrato, infatti, costringendolo sotto la minaccia di una pistola a salire sulla sua auto e portandolo in un luogo isolato, secondo l’iniziale accusa l’avrebbe anche rapinato del telefono cellulare. Ma per la contestata rapina, il pm Volpe ha chiesto l’assoluzione “perché il fatto non sussiste”. Nello stesso processo, è imputato anche il 32enne campobellese Maurizio Bongiovanni, la vittima del tentato omicidio. E’ accusato, infatti, di avere incendiato, il 24 febbraio 2017, l’auto di Giuseppe Circello, fratello di Fabio. E per questo motivo sarebbe stato accoltellato. Bongiovanni deve, inoltre, rispondere di favoreggiamento. Subito dopo essere stato accoltellato (in suo soccorso arrivò lo zio Antonino Bongiovanni), avrebbe detto agli inquirenti impegnati nell’accertamento dei fatti di non ricordare nulla di quanto gli era accaduto. A difendere gli imputati sono gli avvocati Giacomo Frazzitta, Giuseppe Ferro di Castelvetrano, per i cugini Circello, e Massimo Mattozzi, per Maurizio Bongiovanni.