La Regione stanzia 103 milioni di euro per nuovi impianti pubblici per il trattamento dei rifiuti in Sicilia. L’obiettivo della Regione è arrivare al 65% di differenziata entro il 2021.
La proposta dell’assessore regionale Pierobon è quella di aumentare la quantità di organico da trattare, cioè la frazione più consistente della differenziata, che una volta a regime dovrà salire a 600 mila tonnellate l’anno. Un bel balzo considerato che oggi in Sicilia gli impianti pubblici esistenti sono in grado di trattare circa 111 mila tonnellate all’anno, mentre quelli privati nel trattano 233 mila.
I finanziamenti saranno destinati alle Srr di quei territori che soffrono la carenza di impianti per il trattamento dei rifiuti organici. Le società e i Comuni decideranno dove realizzare i gli impianti e le tecnologie da adottare. Di queste somme nessuna andrà alla provincia di Trapani, che dispone già di impianti. Verranno destinati circa 30 milioni su Catania, altri 30 su Palermo, circa 25 milioni a Messina e 15 a Siracusa.
La realizzazione degli impianti permetterebbe lo stop delle crisi che si sono vissute in questi mesi con l’impossibilità di trattare la frazione organica e la necessità di spedire i rifiuti anche oltre la Sicilia con un aggravio dei costi e disagi nelle città.
I soldi per questa operazione arriveranno per 53 milioni di euro dai fondi Fesr 2014/2020 non ancora sfruttati. L’altra parte dal Patto per lo sviluppo della Sicilia.