Giuseppe Barcellona è libero.
A disporre la liberazione dell’appuntato scelto dei Carabinieri di Castelvetrano, coinvolto negli arresti dello scorso 16 aprile insieme al colonnello della Dia Marco Alfio Zappalà e all’ex sindaco Antonio Vaccarino, è lo stesso gip Piergiorgio Morosini.
Il giudice, nella giornata di ieri, ha infatti accolto la revoca dei domiciliari chiesta dall’avvocato Gianni Carracci che, in alternativa, aveva chiesto l’eventuale applicazione di una misura meno afflittiva.
Morosini però non ha applicato nessuna misura sostitutiva dal momento che, come si legge nel provvedimento, “il quadro delle esigenze cautelari, nelle more del procedimento, appare sensibilmente mutato”.
Per Giuseppe Barcellona, già nel maggio scorso, il Tribunale del Riesame aveva disposto la sua scarcerazione, sostituendo la misura cautelare con i domiciliari ed escludendo i gravi indizi relativi alla rivelazione di una conversazione tra intercettati che doveva rimanere segreta.
Oggi, grazie anche all’attestato di servizio indicato dalla difesa, “risulta fortemente ridimensionato dal momento che il Barcellona risulta sospeso e, comunque, in forza presso il Reparto Legione Carabinieri ‘Sicilia’ Palermo con compiti assolutamente diversi rispetto a quelli espletati in precedenza”.
Inoltre, visto che Barcellona aveva già ammesso davanti al gip di avere consegnato al suo ex superiore Zappalà quelle trascrizioni di intercettazioni, sostenendo di averlo fatto perché lui glielo aveva chiesto e pensando che non ci fosse alcuna anomalia, “il pericolo di inquinamento probatorio risulta superato”.
E risulta superato anche grazie agli approfondimenti informatici svolti dal pubblico ministero e dalla polizia giudiziaria, i cui esiti sono ormai stati fissati nel procedimento.
Ad oggi, almeno per quanto riguarda l’aspetto cautelare, la situazione è questa:
Vaccarino è libero, dopo la scarcerazione disposta dal Riesame; Barcellona è libero dopo la liberazione disposta dallo stesso gip che aveva firmato gli arresti; Zappalà è invece ancora in carcere, detenuto ad Enna.
Egidio Morici